Anche questa settimana la nuova linea di collegamento Milazzo-Messina-Salerno-Milazzo della Siremar Caronte & Tourist è stata operativa. Storia già nota ai nostri lettori (qui il nostro articolo di due settimane addietro). Ci sono anche altre novità. La convenzione statale firmata dalla SNS (che è la società che ha acquisito la Siremar e che poi è stata ‘spacchetatta’) con il Ministero Infrastrutture e Trasporti viene, come dire?, rivisitata. In che senso? Nel senso che le navi che finiscono in avaria non vengono sostituite nei modi e nei tempi previsti dalla stessa convenzione, ma si utilizzano le navi del servizio regionale. È il caso del traghetto Antonello da Messina che il 27 Aprile, rientrando da Ustica ha avuto problemi al motore di dritta (così dicono le voci di banchina). Com’è stata sostituita? Per ora si sa che il collegamento Palermo-Ustica viene assicurato dalla nave Ulisse che, per tre giorni a settimana, trasporta merci, benzina e munnizza. E i passeggeri che da Palermo debbono recarsi a Ustica e viceversa su quale nave viaggiano? Negli uffici della Regione siciliana ne sanno qualcosa? Mistero.
Per ora Ulisse è un nome molto ‘gettonato’. Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, usa il nome Ulissa per indicare il futuro quanto improbabile ponte sullo Stretto di Messina; ma Ulisse è anche il nome di una nave che nel Gennaio dello scorso anno è stata sequestrata dalla Magistratura. Non entriamo nel merito dell’inchiesta e non pensiamo che la nave che oggi svolge un servizio per lo Stato trasportando merci, benzina e munnizza non sia in regola. Così come siamo certi che già la società e la Regione siano al lavoro per dare una nave adeguata e che rispetti le esigenze dell’Isola di Ustica (se non altro perché i passeggeri non possono viaggiare insieme con la munnizza!). È vero che la pandemia ha al momento ‘stoppato’ il trasporto turistico nelle isole che circondano la Sicilia, ma in altri tempi con il ponte del Primo Maggio e senza la nave per i passeggeri cosa sarebbe successo? Ci sarebbero state proteste a mai finire, richieste di intervento alla Prefettura e, magari, sarebbe intervenuta anche la Regione per appioppare penali. E chissà, magari qualche politico avrebbe rilasciato dichiarazioni di fuoco e, magari, avrebbe presentato qualche interrogazione. Ma siccome c’è la pandemia tutto passa in cavalleria (fa pure rima…).
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