Luglio 2020, nove mesi fa. Già allora, da settimane, a Palermo, si polemizzava sui morti che non trovavano sepoltura nel cimitero cittadini di Santa Maria dei Rotoli. Non ricordiamo più quante salme giacevano accatastate nell’Estate dello scorso anno in attesa dei loculi. Ecco il titolo del nostro articolo di allora: “Palermo, ‘vietato’ morire fino a Ottobre“. Già, fino a Ottobre. Perché nel frattempo, dopo le proteste di tanti cittadini, il sindaco della città, Leoluca Orlando, era intervenuto e, in un’intervista al Giornale di Sicilia, si era impegnato a risolvere il problema entro Ottobre. Ottobre del 2000. Cos’è avvenuto a Ottobre del 2020? Assolutamente nulla. E da Ottobre dello scorso anno ad oggi che novità ci sono? Nessuna novità. O meglio, qualche novità c’è: il numero delle bare accatastate è cresciuto, ormai ci avviciniamo a quota 900. Qualcuno ha fatto qualcosa? No. Ormai a Palermo lasciare i morti accatastati nel cimitero della città è diventato un fatto normale: la ‘normalità’ della Palermo di oggi.
Eh sì, a Palermo ci stiamo abituando a una nuova ‘normalità’: dopo aver tormentato i vivi con tasse, imposte, ZTL, autovelox, appalti ferrovieri, cantieri eterni, immondizia abbandonata nelle strade e nei marciapiedi, strade dissestate, trasporti pubblici carenti, ‘buchi’ di bilancio, ebbene, dopo tutto questo sfascio per i vivi un prezzo lo debbono pagare anche i defunti. Ugo Foscolo a Palermo non è di moda. Una ‘botta’ va data anche ai Sepolcri. Tutti – anche i morti – debbono sentire l’ala ‘gelida’ dell’attuale amministrazione comunale. A questo punto prendiamola con filosofia: ma sì, la vignetta del bravo Guido Buccellato che abbiamo il piacere di pubblicare per accompagnare questo MATTINALE ci sta proprio a pennello: la “solita presa per il loculo”. Pazienza. I palermitani, tanto, si abituano a tutto. La città è un disastro. E come ha detto ieri la consigliere comunale Sabrina Figuccia sarebbe troppo facile e troppo comodo trasformare gli attuali amministratori comunali di Palermo in vittime, mandandoli a casa con una mozione di sfiducia. Manca un anno a fine di una disastrosa consiliatura? Ebbene, l’amministrazione comunale vada avanti. Come non l’abbiamo capito, visto che la situazione finanziaria del Comune è critica. La situazione del Bilancio del Comune di Palermo era critica già nel 2018, figuriamoci oggi! Ma lasciamoli andare avanti. Beviamo fino in fondo il calice amaro.
Consoliamoci. In che senso? Nel senso che il Comune di Palermo non è amministrato da leghisti. Pensate un po’ se quello che sta succedendo a Palermo – disastro totale, dal Bilancio con i ‘buchi’ all’immondizia per le strade e, da un anno, i defunti senza sepoltura e via continuando – fosse successo in una città del Nord Italia amministrata dalla Lega di Salvini. Riuscite a immaginare cosa avrebbero scritto i giornali? Riuscite a immaginare cosa avrebbero raccontato le televisioni? Noi difendiamo sempre il Sud e la Sicilia. Ma dobbiamo ammettere che in nessuna città del Nord Italia si verificherà mai quello che da quasi un anno succede a Palermo. In nessuna città del Nord Italia i defunti rimangono nelle tensostrutture per un anno aspettando il Godot dell’Aldilà. Solo noi siciliani – o melio, noi palermitani – ‘usufruiamo’ di questo particolare disservizio. Se andate sulla rete non troverete un solo Comune del Nord Italia con i morti accatastati. Solo a Palermo assistiamo a certe scene. E nessuno è responsabile. Considerato che questa storia va avanti da quasi un anno e non c’è verso di trovare una soluzione, se ne deduce che la responsabilità, alla fine, non può che essere dei morti.
Che speranze ha Palermo? La speranza è l’ultima a morire, si dice. La speranza è che gli elettori della città il prossimo anno, quando verranno chiamati ad eleggere il nuovo sindaco e il nuovo Consiglio comunale facciano piazza pulita dei responsabili dell’attuale disastro amministrativo. La speranza è che venga fuori un candidato sindaco ‘civico’ e candidati ‘civici’ anche al Consiglio comunale. A Palermo non serve l’alta politica, che fino ad oggi ha provocato solo danni. servono un sindaco, assessori e consiglieri comunali che mettano al centro l’interesse della città e dei cittadini. Persone che riescano a far dimenticare uno dei periodi più brutti della vita di Palermo.