Correva l’anno 2013, Aprile. I Nuovi Vespri non era ancora in rete. Noi scrivevamo su altri giornali on line. E chiedevamo al Governo reginale di allora, che era presieduto da Rosario Crocetta: “Come mai ad Aprile non è ancora iniziata la campagna per la prevenzione degli incendi? Come mai gli operai della Forestale non hanno ancora presi servizio'”. Qualche anno dopo abbiamo fatto conoscenza con il Sifus Confali, un sindacato autonomo che si batte per la stabilizzazione dei lavoratori forestali. E dobbiamo dire che, da allora fino allo scorso anno il Sifus qualche battaglia sociale per garantire la prevenzione degli incendi nel boschi della Sicilia l’ha condotta. Da quando c’è il Governo regionale di Nello Musumeci, in verità, il Sifus non va più molto pesante: infatti, fino ad oggi, non abbiamo letto di prese di posizione di questo sindacato sul nulla di fatto dell’attuale Governo siciliano in materia di tutela dei boschi da possibili incendi. In compenso hanno ritrovato la parola Cgil, Cisl e Uil. Leggiamo in un comunicato di Fai (dovrebbe essere la Cisl e forse sarebbe meglio specificarlo), Flai 8dovrebbe essere la Cgil: idem) e Uila (qui almeno si capisce che è la Uil): “Due giorni di mobilitazione a Palermo per il comparto dei forestali della manutenzione. Migliaia di lavoratori di Palermo e provincia sono fermi in attesa dell’avviamento al lavoro da parte della Regione per la campagna di prevenzione e manutenzione degli impianti boschivi, che ancora non parte. Un ritardo che preoccupa molto i sindacati. Fai, Flai e Uila hanno indetto un presidio per Lunedì ore 9,30 (dovrebbe esere domani: e forse andebbe specificato, giusto per evitare che se ne occupino gli indovini’…) sotto la sede dell’Ust Palermo, l’Ufficio servizi del territorio dell’assessorato regionale Agricoltura, in viale Regione siciliana, per chiedere chiarezza sui tempi di presentazione dei progetti per boschi e foreste di tutta la provincia e sulle risorse collegate, che in questo momento appaiono ai sindacati gravemente ‘a rischio’. Martedì 27 la seconda giornata di protesta, con un sit-in alle 9,30 sotto la Prefettura per denunciare e rappresentare i problemi legati all’impatto sociale del mancato avviamento al lavoro dei forestali, già in difficoltà per la pandemia, e i rischi della partenza in ritardo delle opere di tutela del patrimonio boschivo”.
Dobbiamo ammettere che, questa volta, Cgil Cisl e Uil stanno facendo meglio del Sifus: “La preoccupazione forte – leggiamo sempre nel comunicato di Fai, Flai e Uila – è che le somme non arrivino. Nella legge di Bilancio non è stata inserita alcuna liquidità per l’avviamento al lavoro. Quest’anno tutto dipende dalla progettazione, che si avvarrà dei fondi europei Puc. Ma fino ad ora non risultano presentati i progetti da parte degli uffici – dichiarano il segretario generale di Fai Cisl Palermo Trapani Franco Nuccio, il segretario generale Flai Cgil Palermo Dario Fazzese e il segretario generale Uila Palermo Giuseppe La Bua -. E se le risorse non vengono destinate in tempo, il calendario non sarà sufficiente per completare le giornate lavorative previste dalla legge per il comparto dei forestali addetti alla manutenzione. Tutto questo rischia di compromettere la campagna antincendio vera e propria, col rischio di dover affrontare impreparati l’estate e di andare incontro a una nuova stagione di incendi e di disastri ambientali”. La storia non è nuova: parliamo della legge regionale di stabilità 2021 che è stata in parte finanziata con fondi europei che debbono ancora essere addirittura riprogrammati. A nostro modesto avviso, se è vero quello che scrivono gli esponenti di Cgil, Cisl e Uil è vero c’è solo da andarsi a inginocchiare al cospetto di Santa Rosalia (dando libertà ai Comuni siciliani diversi da Palermo di scegliersi la Santa di riferimento locale), perché se arriva qualche sciroccata quello che potrebbe succedere non lo vogliamo nemmeno pensare…
“In provincia di Palermo, in stato di agitazione per il mancato avviamento al lavoro – prosegue la nota delle tre organizzazioni sindacali – ci sono migliaia di lavoratori, in gran parte della categoria dei 151 giorni, ma anche delle 101 e 78 giornate. Operai in stand by, che aspettano di iniziare ancora il lavoro per la realizzazione dei viali parafuoco a protezione dei boschi e delle opere di sistemazione del verde di parchi e riserve naturali. Ogni giorno di ritardo ci preoccupa. I tempi già adesso non sono adeguati per la campagna di prevenzione – aggiungono Nuccio, Fazzese e La Bua -. E si prospetta un’altra Estate di apprensione per la tutela delle Madonie e di tutte le altre zone montuose della provincia, minacciate ogni estate dagli incendi che distruggono alberi e porzioni intere del territorio prezioso della nostra provincia”. Siamo arrivati a fine Aprile senza le opere di prevenzione del fuoco realizzate, a cominciare dai viali parafuoco, e senza gli operai della Forestale nei boschi a lavorare? Ma i governanti della Regione siciliana dicono vero o scherzano?
Foto tratta da Sicilia Oggi Notizie
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