Siamo curiosi di sapere che cosa ha pensato ieri il senatore Gianluigi Paragone, fondatore e leader di Italexit, quando gli agricoltori di Terra è Vita – a Naro, in provincia di Agrigento, dove si è riunito il coordinamento regionale di Italexit – gli hanno raccontato che il Ministro triestino e grillino delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, vorrebbe scippare 2 miliardi di euro alle agricolture delle
Noi siamo i primi – tornando alla manifestazione di ieri di Italexit in Sicilia – a prendere atto che dentro l’Unione europea dell’euro l’agricoltura siciliana non ha futuro. Paragone, ieri, ha tenuto una relazione (qui il VIDEO con l’intervento del leader di Italexit Paragone). Giuste le considerazioni del leader di Italexit sull’Europa dell’euro e sull’Italia. Noi condividiamo l’attacco di Paragone alle multinazionali, alla digitalizzazione che serve a schiavizzare le persone, alla difesa del risparmio italiano. Giuste le rivendicazioni che un tempo erano della sinistra italiana (tutela del lavoro e dei lavoratori). Tutto giusto. Ma c’è un problema che, forse, Italexit dovrebbe valorizzare di più: la questione meridionale. Insomma, sui fondamentali ci siamo. Ora, però, Italexit dovrebbe coniugare la giusta posizione contro la finta Unione europea – che va combattuta e abbattuta – con il rilancio del Sud e della Sicilia. E’ inutile che ci prendiamo in giro: l’Italia è una e indivisibile solo sulla carta; nei fatti ci sono due Italie: un’Italia del Nord e un’Italia del Sud, un Sud dove la Sicilia si presenta con proprie peculiarità storiche, politiche e culturali.
Sulla manifestazione di ieri c’è una nota del Movimento Terra è Vita, unica organizzazione di agricoltori che, in Sicilia, porta avanti battaglie concrete legate ai reali interessi degli agricoltori: “Abbiamo incontrato il Senatore Gianluigi Paragone, fondatore di Italexit. Abbiamo sottoposto alla sua attenzione la ‘grave’ proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, il quale intende ridurre i Fondi europei destinati allo sviluppo rurale del Sud, a favore del Nord. Abbiamo fatto notare che non è più accettabile trattare la Sicilia e i siciliani per l’ennesima volta come una colonia del Nord! A nome del Movimento Terra è Vita è stata donata una confezione di pasta di vero grano duro Siciliano, con l’intento di far notare che è necessario apporre sulle etichette della pasta la provenienza del grano. I consumatori devono avere la consapevolezza di sapere ciò che mangiano, se quel grano è italiano o se è canadese, per di più trattato con il glifosato (il diserbante più venduto al mondo, distruttore del nostro equilibrio ormonale e rischioso per i tumori); e ancora, è stata donata anche una bottiglia di vino Siciliano, per far comprendere ancora una volta la qualità dei prodotti siciliani e che i nostri vini non hanno bisogno di alcuna aggiunta di saccarosio (pratica vietata in Italia e in molti altri Paesi come la Spagna, la Grecia, per capirci sofisticazione legalizzata) a differenza di quanto avviene invece nella produzione della maggior parte dei vini provenienti da vari Paesi del nord Europa (in particolar modo Francia e Germania). Anche in questo caso è necessario riportare sulle etichette la reale lista degli ingredienti e la tabella nutrizionale proprio per dare la possibilità ai consumatori di sapere cosa bevono e distinguere il vino prodotto dall’uva rispetto a quello integrato con zuccheri da barbabietola (norma europea dello Zuccheraggio)
A scanso di equivoci il Movimento Terra è Vita non sostiene alcun partito politico, ma non può sottrarsi ad un obbligo/dovere di confrontarsi con coloro che oggi rappresentano le istituzioni. Noi sosteniamo tutti coloro che sostengono l’Agricoltura Siciliana, non con proclami ma con fatti concreti, reali. Concludiamo dicendo che, come d’accordo preso con il Senatore, ci incontreremo a Roma per affrontare quanto esposto nelle sedi opportune e per quello che è nelle nostre possibilità dare risposte a coloro che hanno riposto in noi la propria fiducia. Ci domandiamo ma dove sono i sindacati che di categoria che dovrebbero rappresentare i nostri interessi e che sono pagati profumatamente”.
Da Paragone in Sicilia al Movimento Equità Territoriale. parla il suo coordinatore in Sicilia, Franco Calderone: “Il Movimento Equità Territoriale Sicilia sarà presente oggi, con una propria delegazione, alla manifestazione nazionale dei Sindaci della Rete Recovery Sud che si terrà a Napoli. Il Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale sta combattendo una battaglia senza quartiere contro l’ennesimo tentativo di scippo ai danni del Sud. Il 66/70% dei fondi del NGEU (Recovery Fund) deve essere attribuito al Mezzogiorno, applicando lo stesso
Che dire? Siamo davanti a due novità della politica italiana: perché Italexit e Equità Territoriale sono le uniche due novità del desolante panorama politico del nostro Paese. Non possiamo non notare, però, che ciò che è presente nell’una forza politica non è presente nell’altra forza politica e viceversa. Ovviamente, la nostra osservazione parte dal Sud e dalla Sicilia. Di Italexit notiamo la corretta analisi sulla condizione politica, economica e finanziaria rispetto ai disastri economici e sociali provocati dall’Unione europea; ma non ‘leggiamo’ ancora un’attenzione alle specificità del Sud e della Sicilia; non c’è, nelle parole di Paragone, la presa d’atto che, come già accennato, esistono due Italia. E il fatto che oggi il Nord Italia sia diventato una colonia della Germania non significa che è scomparsa la questione meridionale, perché noi, qui al Sud e in Sicilia, siamo vessati dal Nord e dalla stessa Germania (una Germania che ha riempito la Sicilia di sportelli bancari tedeschi e di Grande distribuzione organizzata tedesca grazie agli ascari siciliani). Dall’altra parte c’è Equità Territoriale presente nel dibattitto sulla questione meridionale – ottima la manifestazione di oggi a Napoli – ma un po’ assente rispetto ai temi dell’Unione europea, quasi che la Ue abbia favorito il Sud e non ne abbia, invece, affossato l’agricoltura con il grano duro al glifosato, con l’olio d’oliva prodotto Iddio sa come e con l’ortofrutta di pessima qualità che ha massacrato l’ortofrutta meridionale. Certo, in Sicilia Calderone ha posto questi temi, ma sarebbe bene che tutto il Movimento di Pino Aprile cominci ad analizzare meglio gli effetti dell’euro nell’economia del Sud e della Sicilia.
Foto tratta da Econopoly-Il Sole 24 Ore