Trasporti marittimi: la politica finanzia i ‘signori del mare’ e i ‘signori del mare’ finanziano la politica. E i cittadini pagano!

19 aprile 2021
  • Un fiume di denaro pubblico accompagna e sostiene il trasporto via mare. Le commistioni con la politica  
  • Il sistema coinvolge partiti politici di maggioranza e di opposizione. Così nessuno parla
  • Il bello che il coinvolgimento della politica viene fuori anche dai documenti ufficiali: “dazioni ai partiti politici”
  • L’unico soggetto che cerca di fare luce su questo mondo è la Magistratura 

Un fiume di denaro pubblico accompagna e sostiene il trasporto via mare. Le commistioni con la politica  

Si rimane basiti nel leggere le cronache del gruppo Onorato. L’argomento è il complicato mondo dei trasporti marittimi dove girano soldi pubblici a palate. E dove le commistioni con la politica sono una costante. Funziona così: la politica finanzia il sistema dei trasporti via mare con il denaro pubblico e il sistema dei trasporti via mare finanzia la politica. E gli ignari cittadini pagano. La notizia di questi giorni è la richiesta di fallimento chiesta dalla Procura di Milano. Scrive Il Fatto Quotidiano di qualche giorno fa: “La Procura di Milano ha chiesto il fallimento di Compagnia Italiana di Navigazione, la good company nata dalla privatizzazione dell’ex statale Tirrenia, dal 2015 sotto il controllo esclusivo della holding dell’armatore Vincenzo Onorato. A nove mesi dalla richiesta di concordato in bianco avanzata dal gruppo Onorato Armatori per le sue principali controllate, Cin e Moby, il gruppo ha mancato la scadenza di presentazione del piano di concordato per Compagnia Italiana di Navigazione puntando su un accordo di ristrutturazione del debito (art. 182 bis della legge fallimentare), ad oggi non raggiunto con chi detiene il 60% dei crediti aziendali. Il 6 maggio il Tribunale di Milano deciderà sull’istanza di fallimento dell’azienda attualmente concessionaria di 72 milioni di contributo pubblico per la garanzia delle rotte da e verso le isole maggiori”.

Il sistema coinvolge partiti politici di maggioranza e di opposizione. Così nessuno parla

Interessante anche un articolo de l’unità News: “Onorato è il quinto gruppo armatoriale del Paese con le società di Moby, Tirrenia e Toremar, ma la situazione dei vari gruppi come detto è pessima, tra l’altro è ancora in debito verso lo Stato di qualche centinaio di milioni di euro (motivo per cui avevamo chiesto che la società tornasse nelle mani dello Stato). Sì, avete letto bene. Nel 2012 Onorato comprò la Tirrenia dallo Stato per 380 milioni di euro, ma gliene dette soltanto 200, senza versare l’ultima rata e lasciandoci in mano la Bad company con quasi 800 milioni di euro di debiti. E pensare che lo Stato ha invece regolarmente versato a Tirrenia 90 milioni di euro l’anno, come contributo per i servizi svolti tra Sardegna e Toscana! Sarebbe infatti curioso capire come mai lo Stato versi questa enorme cifra, per un servizio che molti privati svolgono comunque gratuitamente. E guarda caso sono più che frequenti i legami tra politica e Onorato emersi proprio in questi giorni e saranno oggetto della puntata di Report…, insieme alle folli spese del gruppo fino all’acquisto da parte di Moby di un attico, comprato proprio dal suo manager Onorato per quasi 7 milioni di euro. Onorato ha versato soldi e contributi a tutti i partiti politici del Parlamento, a influencer e lobbisti per una cifra che sfiora i 3 milioni di euro…”.

Il bello che il coinvolgimento della politica viene fuori anche dai documenti ufficiali: “dazioni ai partiti politici”

Ancora su Il Fatto Quotidiano: “… alla voce ‘dazioni ai partiti politici’ ci sono gli ormai noti pagamenti alla società che gestisce il blog di Grillo (200mila euro) e alla Casaleggio Associati che in due anni incassa 1,2 milioni per, tra l’altro, ‘la creazione del sito marittimi.com (…) la creazione e gestione della pagina Facebook e la creazione della pagina Instagram’. Ma è un po’ tutto l’arco costituzionale che viene pagato da Onorato. Dell’associazione Open vicina a Matteo Renzi era noto da tempo (200mila euro). Un po’ meno noto il fatto che i consulenti non hanno rinvenuto nessuna delibera consiliare perché la società (Moby, ndr) ha riferito che ‘non era necessaria considerati gli ampi poteri del legale rappresentante’. Tra il 2018 e il 2019 Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, incassa 10mila euro. Altri 10mila, però, Onorato li versa all’associazione ‘Marittimi per il futuro’ di Torre del Greco, politicamente vicina a Fdi. Incassa anche il Partito democratico. Tra il 2014 e il 2015, 40mila euro vanno alla federazione Val di Cornia-Elba”.

L’unico soggetto che cerca di fare luce su questo mondo è la Magistratura 

Noi ci stupiamo che in Sicilia, ogni anno, per il collegamento tra la Sicilia e i propri arcipelaghi volino via, tra Stato e Regione siciliana circa 100 milioni di euro all’anno. Ma, come possiamo notare, il sistema funziona così in tutta Italia. Alla fine, se ragioniamo sui ‘numeri’ e sui fatti, ci spieghiamo il perché, sui trasporti marittimi non ci sono comunicati dei politici: perché il sistema coinvolge tutta la politica, di maggioranza e di opposizione. Gli unici soggetti che cercano di fare luce su questo mondo dorato, dove scorre un fiume di denaro pubblico, sono i magistrati. Ma le stesse inchieste della Magistratura sono vissute da questo mondo come fastidiosi incidenti di percorso. Della serie, per dirla con la lingua siciliana: “Ma chi bonnu chisti, nuatri amu ‘a travagghiari…“. Una storia come quella che abbiamo raccontato lungo la rotta domenicale tra Messina e Salerno, avviata in modo ‘creativo’, non può che suscitare fastidio: “Ma che vogliono questi? Chi sono?”. E le navi vanno…

Foto tratta da SardiniaPost    

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