“Equità Territoriale Sicilia lavora per un reale cambiamento in vista delle elezioni comunali di Palermo previste per il prossimo anno. Avremo un nostro autorevole candidato sindaco. E una nostra lista per le elezioni del nuovo Consiglio comunale. Ma – lo diciamo subito a scanso di equivoci – il nostro candidato sindaco e la nostra lista per il rinnovo del Consiglio comunale saranno alternativi alla vecchia politica. E noi, per vecchia politica, intendiamo il centrosinistra ormai ‘inciuciato’ con il Movimento 5 Stelle e il centrodestra. Ci presenteremo come alternativa radicale ai disastri provocati a Palermo dalla vecchia politica-politicante”. Lo dice Franco Calderone,
“Non c’è bisogno di analisi particolarmente sofisticate per verificare lo stato comatoso in cui ormai da tempo si trova Palermo – dice sempre Calderone -. Il fallimento della raccolta differenziata dei rifiuti è sotto gli occhi di tutti, così come sono sotto gli occhi di tutti i rifiuti e le discariche a cielo aperto presenti in tante via della città che vengono documentate ogni giorno dall’Associazione Comitati Civici. Le periferie sono abbandonate. Il trasporto pubblico delle persone è un delirio. Il Tram è un fallimento che ha mandato in tilt i bilanci dell’AMAT, la società che gestisce il trasporto pubblico controllata dal Comune. Le strade cittadine sono tutte buche. La Zona a Traffico Limitato (ZTL) e la pedonalizzazione delle strade, insieme con gli eterni lavori dell’Anello ferroviario e del Passante ferroviario hanno massacrato il tessuto economico e commerciale della città. La recente, grottesca pedonalizzazione del centro cittadino, disposta solo per continuare a tenere in piedi la realizzazione di faraoniche opere ferroviarie aggraverà ancora di più la crisi economica e commerciale della città già sacrificata dal Covid”.
“In questo scenario il centrosinistra che ‘sgoverna’ la città – prosegue il coordinatore di Equità Territoriale – ha aperto una crisi, con i renziani che blaterano di nuove alleanze dal sapore trasformista. Il tutto mentre il sindaco Leoluca Orlando cerca di coinvolgere nella sua fallimentare esperienza quello che rimane del Movimento 5 Stelle cittadino, esperienza mai brillante, ridotta a tre consiglieri comunali dei quali si notano solo due cose: la loro assenza dal dibattito politico e culturale cittadino e la loro poca voglia di fare opposizione. Di fatto, a Palermo, da quando PD e grillini si sono alleati a Roma, il Movimento 5 Stelle non fa opposizione alla Giunta Orlando. Detto questo, noi non possiamo non ricordare che zero più zero fa sempre zero: allo zero di Orlando e del PD si somma lo zero dei grillini di Palermo. A cui si contrappone lo zero del centrodestra cittadino che ha già mostrato la propria inadeguatezza nel decennio della sindacatura di Diego Cammarata. E’ tempo di dire basta a questa gente, lavorando per un reale cambiamento. A Palermo serve una nuova classe dirigente, lontana dall’affarismo e dalla mafia. A questo lavora Equità Territoriale”.
Foto di Palazzo delle Aquile tratta da Wikipedia