- Il 27 Dicembre del 1894 si spegneva Francesco II di Borbone, l’ultimo Re del Regno delle Due Sicilie. Il ricordo di Matilde Serao
- Il ricordo di Maria Sofia, sorella della principessa Sissi
Il 27 Dicembre del 1894 si spegneva Francesco II di Borbone, l’ultimo Re del Regno delle Due Sicilie. Il ricordo di Matilde Serao
Matilde Serao, che all’epoca dirigeva il “Mattino” di Napoli, giornale da lei fondato, due giorni dopo la morte di Francesco II di Borbone, il 29 dicembre, sulla prima pagina in un articolo dal titolo “Il re di Napoli” così lo commemorò: “Francesco di Borbone è morto, in un piccolo paese alpino, rendendo a Dio l’anima tribolata ma serena. Giammai principe sopportò le avversità della fortuna con la fermezza silenziosa e la dignità di Francesco II. Colui che è stato ed è parso debole sul trono, travolto dal destino, dalla ineluttabile fatalità, colui che era stato schernito come un incosciente, mentre subiva una catastrofe creata da mille cause incoscienti, questo povero re, questo povero giovane che non era stato felice un anno, ha lasciato che tutti i dolori umani penetrassero in lui, senza respingerli e senza lamentarsi; ed ha preso la via dell’esilio e v’è restato 34 anni, senza che mai nulla si potesse dire contro di lui. Detronizzato, impoverito, restato senza patria, egli ha piegato la sua testa sotto la bufera e la sua rassegnazione ha assunto il carattere di muto eroismo. Galantuomo come uomo e gentiluomo come principe ecco il ricordo di Francesco II”.
Il ricordo di Maria Sofia, sorella della principessa Sissi
Sua moglie Maria Sofia, l’eroina della difesa di Gaeta, che a quel tempo aveva 19 anni, gli sopravviverà di molto, morirà 31 anni dopo, a Monaco di Baviera il 19 gennaio del 1925 alla veneranda età di 84 anni. Maria Sofia, sorella di Sissi, imperatrice d’Austria, a differenza del consorte aveva un carattere forte e spregiudicato e di idee progressiste. Consigliò il marito nel breve anno del regno a concedere la costituzione, amnistie e riforme sociali (con riferimento a quelle riportate e esposte nel proclama di Gaeta del 8 dicembre 1861). Il famoso scrittore Marcel Proust, nel suo libro la Prisonniere, la definì la regina soldato sui bastioni di Gaeta: “Femme Heroique, qui reine soldat avait fait, elle meme son coup de feu sur le reparts de Gaete”. E più avanti Gabriele D’Annunzio, con ammirazione e affetto, la definirà “la piccola aquila bavarese”. In Francia, durante l’esilio, ospitò nella sua casa socialisti ed anarchici tra i quali Enrico Malatesta. Con le sue idee progressiste e socialisteggianti c’è da chiedersi se il corso della storia e del destino fosse stato diverso. Nel suo caso, ancor di più, con il suo carattere e con le sue idee, vi erano tutti i presupposti affinché divenisse una buona e grande regina… E’ giusto rendere loro l’onore delle armi oltre che l’onore della verità storica, perché non meritavano assolutamente le ingiustizie e le ingiurie che la storiografia compiacente e prezzolata dei vincitori ha, da sempre, loro attribuite. A coloro i quali, con disprezzo, hanno sempre gridato “guai ai vinti”, nel caso di Francesco II e Maria Sofia si può invece rispondere: “Onore ai vinti”.
Ignazio Coppola
Foto tratta da Il portale del Sud
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