Agricoltura

Agricoltura: danni per miliardi di euro in Italia, Francia e Spagna per le gelate di Aprile: siamo sicuri che sia un fatto naturale?

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  • La domanda ci sta tutta, perché una gelata così – per giunta ad Aprile – non si vedeva da trent’anni. Siamo ‘complottisti’: noi crediamo che ciò possa non essere un fatto ‘naturale
  • Danni tremendi in Puglia e in Basilicata 
  • Siamo sicuri che non siano in corso sperimentazioni sul clima per condizionare l’economia?

La domanda ci sta tutta, perché una gelata così – per giunta ad Aprile – non si vedeva da trent’anni. Siamo ‘complottisti’: noi crediamo che ciò possa non essere un fatto ‘naturale

L’articolo che state leggendo è assolutamente ‘complottista’. Tema: il clima. O meglio, le gelate che hanno colpito l’agricoltura francese, l’agricoltura italiana e, in parte, l’agricoltura spagnola. La particolarità di questa storia sta nel fatto che una temperatura così bassa nei primi giorni di Aprile – fino ad arrivare al gelo – non la si ricorda da almeno trent’anni. E quando si presenta il gelo? Nella prima settimana di Aprile (anticipata, in alcune zone, nella terza decade di Marzo). Ora, come regola generale, le piogge, ad Aprile vanno bene per l’agricoltura, le gelate non vanno mai bene. Non fa riflettere il fatto che la tremenda gelata sia arrivata al secondo anno di pandemia, quando l’agricoltura di certe aree europee, segnatamente dell’Europa mediterranea, dava segnali di ripresa? Un fatto è certo: con i danni, gravissimi, provocati a tante colture arboree – e in parte anche a certi ortaggi – si creano le condizioni per facilitare l’invasione di prodotti agricoli da altre part del mondo. Insomma: quando non bastano i prezzi stracciati dei prodotti che arrivano in Europa da altri Paesi del mondo – e segnatamente da Asia e Africa – ecco che arriva una mega-gelata ad Aprile? Tutto normale e ‘naturale’? Noi qualche dubbio cominciamo a nutrirlo.

Danni tremendi in Puglia e in Basilicata 

Ma quando si è mai vista, in Puglia, in Basilicata e in parte anche in Campania, nei primi giorni di Aprile, una gelata insistente che ha letteralmente compromesso le produzioni arboree. “Le ripercussioni più gravi ci sono sulle ciliegie del Barese”, con “tre fiori su quattro che sono andati in fumo”, fa sapere la Coldiretti Puglia (articolo che leggiamo su ITALIAFRUIT NEWS). E ancora: “Si contano i danni sulle varietà precoci di ciliegie, le Bigarreau, a Conversano e a Gioia del Colle – precisa Coldiretti – sugli alberi da frutto come peschi, albicocchi e viti nella Bat a Barletta e Canosa, e su vigneti, frutteti, ortaggi e grani precoci in provincia di Foggia a Lucera, Biccari, Volturino, San Severo, Torremaggiore, Foggia, Orta Nova e Deliceto. Medesimo scenario in provincia di Brindisi, dove i vigneti hanno subito uno straordinario shock termico e risultano bruciati dal gelo… Alcuni produttori locali, nel tentativo di proteggere le produzioni dal gelo notturno, hanno acceso fuochi controllati all’interno dei propri vigneti in modo da poter recuperare qualche grado”. In Campania danni al pomodoro di pieno campo, alle nettarine, albicocche, susine, pere. Danni in Basilicata dove in alcune aree agricole il gelo ha distrutto intere produzioni. Se in Italia la stima dei danni ammonta un miliardo di euro circa, in Francia il Governo ha deciso di intervenire subito. “Il ministro dell’agricoltura francese Julien Denormandie – leggiamo sempre su ITALIAFRUIT NEWS – ha fornito ieri alcuni dettagli delle promesse fatte dal primo ministro Jean Castex. Che danno il senso della tempestività e della concretezza: un più facile ricorso al lavoro ad orario ridotto, riduzioni dei contributi del datore di lavoro ma anche, “vista l’entità del danno”, la creazione di un “fondo eccezionale per compensare la perdita di guadagno”. Danni anche in Spagna, anche se un po’ meno rispetto a Francia e Italia.

Siamo sicuri che non siano in corso sperimentazioni sul clima per condizionare l’economia? 

Ora direte che siamo ‘complottisti’: e avete ragione. Perché a noi la giustificazione che quanto è avvenuto è frutto dei “cambiamenti climatici” non ci convince proprio, così come non ci convincono gli incendi di aree verdi in quasi tutte le Regioni italiane e in Amazzonia, in Siberia, in California e in altri Paesi del mondo. Si può dubitare sul fatto che questi fenomeni sia ‘naturali’? Ricordiamoci che nei primi anni del 2000 ci sono state un paio di pandemie che non sono diventate tali. Fino a quando, lo scorso anno, non è arrivata la pandemia giusta… Se sono riusciti ad approntare vaccini in meno di un anno – quando la sperimentazione richiede non meno di 4-5 anni – perché non mettere nel conto l’ipotesi che siano in corso ‘sperimentazioni’ – chiamiamole così – sul clima, magari per favorire certi interessi. Cinque anni fa abbiamo scritto i seguente articolo: “Per caso abbiamo conosciuto un agricoltore – Giovanni Cicciarella – che, da anni, osserva i mutamenti climatici che, a suo avviso, hanno finito con l’interferire con i ritmi biologici di piante, animali e forse anche dell’uomo. Racconta degli interessi delle multinazionali per l’area Iblea. Sarebbe facile definirlo ‘complottista’. Solo che alcune delle cose che racconta – con gli interessi che ci stanno dietro – sono da tempo visibili. Come il Muos di Niscemi. Come i droni. Come i fatti di Canneto di Caronia. Come le auto bloccate nella galleria di Tremonzelli… E come i tentativi, ripetuti, di ‘cementificare’ il territorio siciliano”. Ricordiamo un passaggio della sua intervista: “Quest’anno abbiamo registrato un periodo di grande siccità. Con temperature medie alte anche in inverno: da 10 a 15 gradi. Tutto questo non è normale. Cosa penso? Che c’è chi lavora da almeno quattro anni a modificare il nostro clima. Dietro ci sono grandi interessi. E’ inutile nasconderlo: tra cielo e terra sta cambiando qualcosa. Gli animali non sono più gli stessi, le piante non sono più le stesse, noi non siamo più noi stessi. Se non ricordo male, lo scorso anno Putin ha detto: nel Mediterraneo effettuano esperimenti con l’elettromagnetismo” (qui trovate per esteso il nostro articolo di 5 anni fa). I nostri sono dubbi, sia chiaro: e sono dubbi che mettiamo neo su bianco: noi non escludiamo che siano in corso esperimenti sul clima per condizionare l’economia.

Foto tratta da Bio Aksxter

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