- “L’Italia non può consentirsi di avere un Ministro al centro di sospetti in piena pandemia. Il codice etico deve valere per qualsiasi amministratore”
- Salta agli occhi la differenza tra l’ex assessore alla Salute-Sanità della Sicilia, Ruggero Razza, che si è immediatamente dimesso
“L’Italia non può consentirsi di avere un ministro al centro di sospetti in piena pandemia. Il codice etico deve valere per qualsiasi amministratore”
“L’Italia non è nelle condizioni di potersi consentire sospetti sull’operato del ministro della Salute al proprio nella fase cruciale della pandemia. Il buon senso avrebbe dovuto suggerire a Roberto Speranza di consegnare al premier Draghi una lettera di dimissioni un minuto dopo l’apertura dell’indagine giudiziaria. Così non è stato, secondo quella usanza che il codice etico di comportamento si richiede solo per gli avversari politici. Nei casi di scarsa sensibilità istituzionale come questo è necessario che Draghi, nella sua qualità di garante dell’operato del governo, si faccia carico del problema e sollevi Speranza dall’incarico”. Lo dicono i deputati regionali di Attiva Sicilia Angela Foti, Sergio Tancredi e Matteo Mangiacavallo. I tre parlamentari fanno riferimento alle ombre che si addensano sul Ministero della Salute in ordine alla gestione della pandemia. “Peraltro, dopo un anno dall’inizio della pandemia – dicono i tre deputati regionali – siamo ancora al punto di partenza, anzi bisogna fare i conti anche con le difficoltà di un piano vaccinale che presenta parecchie perplessità. Intanto l’Italia muore sotto i colpi di decreti di chiusura che stanno pian piano demolendo il tessuto produttivo, la filiera turistica, il settore dei servizi. E non è più consentito assistere inermi a questo macabro gioco dell’oca che ci riporta indietro di un anno senza che si possa intravedere una via d’uscita. La parola d’ordine è chiusura, che oggi ha l’amaro sapore della resa incondizionata. Tutto questo tempo doveva essere impiegato per contenere l’avanzata del virus e contemporaneamente studiare come evitare la morte di molti strati della nostra società”.
Salta agli occhi la differenza tra l’ex assessore alla Salute-Sanità della Sicilia, Ruggero Razza, che si è immediatamente dimesso
“In attesa dell’accertamento delle responsabilità di Speranza nell’inchiesta in corso e considerato l’evidente fallimento delle strategie adottate dai vertici della sanità pubblica, ne chiediamo la rimozione da Ministro e la rimozione di tutti i componenti del CTS, primi responsabili di questo stato d’incertezza che sta determinando un vero e proprio collasso economico del Paese”. Non possiamo non notare il differente comportamento tra ‘ex assessore regionale alla Salute Sanità della Sicilia, Ruggero Razza, che appena sfiorato da un’inchiesta (inchiesta nella quale, almeno fino ad ora, non sono emerse responsabilità a suo carico) ha rassegnato subito le dimissioni, e l’attuale Ministro Speranza, che è ancora oggi al proprio posto, non senza polemiche. Peraltro una gestione della pandemia che, dalle Alpi alla Sicilia, è fallimentare.
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