dal Movimento Siciliani Liberi
riceviamo e pubblichiamo
Siglato un accordo politico ed elettorale tra le due formazioni siciliane che hanno sfidato i partiti tradizionali nelle ultime due consultazioni elettorali “regionali”. Due formazioni e due storie complementari, che lanciano il guanto di sfida ad una politica italiana ormai del tutto autoreferente, che ha clamorosamente fallito nel dare risposta a tutte le esigenze della Sicilia, anzi alla stessa speranza di essere cittadini di pieno diritto. La nostra Patria, le famiglie, le imprese, l’agricoltura, gli artigiani, i commercianti sono al collasso! Per questo si ripudia ogni intesa con i partiti italiani e ci si ripromette di interrompere la “non-storia” del colonialismo perpetuo. Lo schieramento si propone come prima aggregazione per tutte le realtà che vedono la Sicilia, e solo la Sicilia, come proprio principale riferimento politico. L’accordo è perciò aperto a tutte le formazioni siciliane, civiche, territoriali o sicilianiste, che ne condividano il progetto. Nessun partito che ha testa e cuore a Milano, Roma, Genova o altrove in Italia potrà mai dare risposta alle nostre esigenze. I vecchia politici, ascari, messi alle strette fra gli interessi della Sicilia e la propria carriera politica, fanno sempre le scelte peggiori e i risultati, drammatici, sono sotto gli occhi di tutti.
Il progetto è radicalmente alternativo ai poli di centrodestra o centrosinistra, compresa la ruota di scorta dei grillini, o altri “contenitori del dissenso”, tutti finiti insieme appassionatamente a sostegno del governo Draghi, anche quando fanno finta di fare opposizione. Ma soprattutto tutti asserviti, con differenze irrilevanti, al sistema di globalizzazione selvaggia e alla distruzione di tutti i popoli ed identità, di cui questo governo è servile espressione. A questo “partito unico globalista” Siciliani Liberi e Forconi oppongono il loro modello di sovranità realmente democratica, a servizio della persona umana e della società civile. Il nucleo del programma sarà quello già presentato per le elezioni regionali del 2017, con l’attuazione integrale dello Statuto, la costituzione dell’intero territorio siciliano in Zona Economica Speciale conformemente alle condizioni di insularità riconosciute nei trattati europei, una politica di particolare favore per le categorie produttive, in particolare per i settori trainanti dell’economia siciliana come quello agricolo, l’istituzione di una moneta complementare, la politica per la famiglia e la natalità, un vasto piano infrastrutturale e di valorizzazione dei beni culturali e ambientali, per limitarsi ad alcuni tra i principali temi. E soprattutto il rilancio della dignità economica e istituzionale della Sicilia in ogni campo: la Sicilia non accetterà più “briciole” o “elemosine” dall’Italia, né è disposta a farsi dileggiare da campagne di falsità a reti unificate. Gli accordi coloniali di Crocetta e Musumeci saranno denunciati come incostituzionali e insostenibili e semplicemente ripudiati. Ribadiamo che diritti e dignità di un Popolo non possono essere oggetto di negoziazione.
A queste battaglie, naturalmente, si dovrà aggiungere una politica specifica per uscire definitivamente dallo shock della crisi sanitaria, la cui strumentalizzazione a fini politici è durata sin troppo, con una compressione dei diritti umani, del diritto al lavoro, e delle libertà costituzionali che è andata fuori tempo massimo. Oggi il panorama politico siciliano è deserto, come testimoniato dalla quota sempre più alta di astenuti alle elezioni. L’occasione per liberarsi dalla schiavitù è unica e tutti i Siciliani che non credono più nel sistema attuale e nella sua narrazione hanno diritto di ricevere un’offerta politica adeguata, in cui la protesta si trasforma in una proposta di governo e di riscatto. Questa offerta politica oggi c’è. Divisi sarebbe più difficile. Uniti possiamo vincere. Appena i decreti sulla sicurezza sanitaria lo consentiranno, si svolgerà una conferenza stampa a Palermo, a Palazzo Varvaro Pantelleria, per presentare il progetto comune di Siciliani Liberi e Forconi.
Foto tratta da Wikipedia
Visualizza commenti