“A Palermo i contagi crescono, la situazione negli ospedali peggiora, la zona rossa è una necessità”. Poi, però, scopriamo che i mercatini funzionano e la gente, ovviamente, non disdegna. E’ normale che in una zona rossa la gente si accalchi negli stand dei mercatini rionali? E che dire degli uffici postali? Oggi, intorno alle 15,00, una piccola folla – piccola, quanto basta – davanti l’ingresso dell’ufficio postale di Piazza Principe di Camporeale. Un caso è è stato così anche in altri uffici postali della città? E che dire dei monopattini? Ormai li ritroviamo in tanti marciapiedi. Dopo che vengono usati qualcuno si occupa della sanificazione? Oppure passano di mano in mano così, senza problemi? Ma che senso ha penalizzare alcune categorie economiche, quando alla fine alcune situazioni che possono provocare assembramenti rimangono tali e quali? Noi ricordiamo la chiusura totale – o lockdown – dello scorso anno disposto dal Governo di Giuseppe Conte: quello sì che bloccò quasi tutte le attività. La zona rossa scattata alla mezzanotte di ieri, con rispetto parlando, a noi sembra solo una sceneggiata che – sotto il profilo economico – favorirà alcuni e sfavorirà altri.
Anche le ragioni di queste nuova zono rossa non sono chiare. In Germania la signora Angela Merkel, a capo del Governo di questo Paese, chiede sì un inasprimento delle misure di contenimento del virus: ma le ha motivate: ha detto e ribadito che il problema sono le varianti. A Palermo e in altri centri della Sicilia si passa alle zone rosse, ma senza spiegare il perché. Perché aumentano i contagi? E questi contagiati da che virus sono stati colpiti? Ci sono o no le varianti in Sicilia? Possibile che nessuno si occupi di questo aspetto? Che cosa c’è sotto?
Foto tratta da L’Opinione della Sicilia
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