di Economicus
La Germania, da quando esiste l’euro, ha imposto tutto alla Ue: compresa la dissennata gestione della pandemia
Da quando è entrato in vigore l’euro – in pratica il marco tedesco ‘travestito’ da moneta unica europea – la Germania ha fatto il bello e il cattivo tempo nell’Eurozona. Ha stabilito le politiche monetarie, le politiche industriali (compresa la furbata sull’industria aeronautica costata all’Europa i dazi doganali USA appioppati da Trump e confermati dal Biden), le politiche in agricoltura (la PAC, politica Agricola Comune, con tanto di ‘tutela’ per il glifosato…), le scelte in materia di sanità. E’ stata la Germania ad imporre le politiche economiche del ‘rigore’, costringendo molti Paesi europei a tagliare i fondi per la sanità (l’Italia, negli ultimi anni, ha tagliato quasi 40 miliardi di euro alla sanità pubblica, facendo pagare il prezzo più alto alla Sicilia grazie al PD e, in generale, a tutti i partiti politici nazionali). Il risultato è che in Italia mancano le terapie intensive, mancano i posti letto e sono stati sbaraccati anche alcuni ospedali. In più, tutta la gestione dei farmaci è stata delegata ai privati, cioè alle multinazionali farmaceutiche. Una vergogna senza fine avallata dai finti socialisti del PSE, forza politica ormai senza dignità politica. Da tre mesi assistiamo a un’Unione europea che elemosina vaccini anti-Covid a destra e a manca. Ma il vero flop è la gestione complessiva della pandemia, con i due Paesi europei ‘padroni’ della Ue – la Germania in testa e, in parte, la Francia – che sono in grandissima difficoltà.
Tanto bravi – tedeschi e francesi – ad imporre all’Unione europea scelte economiche e anche militari (ricordiamoci che, nel 2011, l’attacco alla Libia con l’uccisione di Gheddafi è stato voluto soprattutto dalla Francia, con Regno Unito e Stati Uniti che non si sono opposti: anzi), tanto disastrosi nella gestione della pandemia. Per ora Francia e Germania sono nei ‘casini’ totali. Soprattutto in Germania la situazione è molto grave: quasi 10 mila contagiati secondo il bollettino di oggi, 7 Aprile; 298 decessi a causa del Covid-19, quasi 3 milioni di persone contagiate e oltre 77 mila decessi da quando è iniziata la pandemia. Va considerato che la Germania, grazie alla gestione truffaldina dell’Unione europea (come dimenticare lo spread azionato ‘a comando’ dalle banche tedesche, alcune delle quali dovrebbero essere già fallite, ma rimangono ‘misteriosamente’ in piedi…), ha una sanità di prim’ordine: in Germania non si dispongono chiusure perché non ci sono posti disponibili negli ospedali. Almeno era così fino a qualche giorno fa, perché nelle ultime ore i tanti posti di terapia intensiva negli ospedali tedeschi si vanno saturando. Il Governo della signora Angela Merkel – che sta chiudendo la sua esperienza politica in modo penoso – fa sapere che le terapie intensive rischiano di andare in sofferenza. In realtà sono già in sofferenza. Pur nel disastro, una cosa va riconosciuta alla signora Merkel: di aver lanciato l’allarme due mesi fa dicendo: “Le varianti possono avere effetti catastrofici“. E se lo dice la leader tedesca c’è da crederci, perché prima che una donna impegnata in politica Angela Merkel è una fisica teorica: ne sa abbastanza per capire di scienza (in Italia, invece, si parla pochissimo delle varianti del virus SARS-COV-2, mentre in Sicilia non se ne parla proprio per non creare problemi al flusso di persone che arriva nell’Isola da altre parti del mondo: gli affari sono affari…).
Ora siamo arrivati a un punto nodale. La situazione peggiorerà? Non lo sappiamo. A giudicare da quello che sta succedendo in Germania, la situazione sta peggiorando. E se quanto detto dalla signora Merkel due mesi addietro è vero, la situazione sta peggiorando per la presenza delle varianti del virus. C’è un dato che deve fare riflettere. In Germania si contano oltre 80 milioni di abitanti. Fino ad oggi la vaccinazione completa è stata somministrata a circa 4 milioni e mezzo di persone (il 5,5% della popolazione), mentre altri 10 milioni di tedeschi circa hanno ricevuto la prima dose. Com’è possibile che nel Paese economicamente più importante dell’Unione europea ci sia, al quarto mese di vaccinazione, un numero così basso di persone vaccinate? Se facciamo il raffronto con l’Italia scopriamo, addirittura, che, in percentuale (ovvero percentuale di persone vaccinate contro il Covid), il nostro Paese sta facendo meglio della Germania! (in Italia sono 3,5 milioni le persone con vaccinazione completa su una popolazione inferiore di poco a 60 milioni, con una percentuale di vaccinazione di quasi il 6%). Se la vaccinazione anti-Covid fosse così importante un Paese come la Germania – molto più ricco dell’Italia e, soprattutto, molto più organizzato dell’Italia – sarebbe dietro l’Italia? O forse la Merkel – tra le prime a mettere in guardia l’Europa sulle varianti del virus – non è molto ‘innamorata’ del vaccino anti-Covid?
In ogni caso, per la Germania, quello che sta succedendo è una sconfitta su tutta la linea. E’ una sconfitta il peggioramento della situazione sanitaria in Germania; è una sconfitta la gestione della Commissione europea da parte della Germania (la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è la ‘delfina’ della signora Merkel); è una sconfitta la gestione della pandemia da parte della Commissione europea controllata dai tedeschi (i contratti per l’acquisto dei vaccini anti-Covid tenuti segreti non sono solo un esempio di fallimento della democrazia, ma anche un fallimento economico con prevalenza dell’affarismo). Nel marasma generale la Germania è riuscita imporre Mario Draghi alla guida dell’Italia: ma i risultati, fino ad ora, anche in Italia, sono un mezzo disastro. Le proteste di ieri a Roma a Milano e in Campania ne sono una drammatica testimonianza.
Foto tratta da EURACTIV.com