La storia è sicuramente brutta. Alterare, in più occasioni, il flusso dei dati sulla pandemia, modificando il numero dei positivi e dei tamponi poi inviati all’Istituto Superiore di Sanità non è una cosa da poco. Dati che sarebbero stati alterati per evitare provvedimenti restrittivi a carico della Sicilia. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani. Se volete approfondire questa storia potete leggere gli articoli pubblicati da Blog Sicilia e da Live Sicilia, due giornali on line molto ‘ferrati’ in materia di cronaca giudiziaria. Noi proviamo a commentare quello che sta succedendo. Cominciando col dire che non siamo mai teneri con il Governo regionale di Nello Musumeci: ma sempre nel rispetto della dialettica politico-giornalistica. E proprio nel rispetto di questa dialettica diciamo subito che queste accuse rivolte al Governo ci riempono di dubbi. Abbiamo grande rispetto per la Magistratura. E fa bene a scandagliare su questi aspetti. Per noi non possiamo non vedere che la politica di contenimento del Covid dell’attuale Governo regionale racconta di una severità a nostro avviso eccessiva.
Se c’è un Governo che ha esagerato nell’adottare misure di contenimento del Covid, ebbene, questo è il Governo siciliano di Nello Musumeci. Non lo diciamo solo noi: lo dicono le manifestazioni dei giorni scorsi: gli imprenditori che qualche giorno fa sono scesi in piazza – per la precisione, a due passi dai ‘Palazzi’ della politica siciliana per antonomasia: Palazzo Reale, sede del Parlamento siciliano e Palazzo d’Orleans, sede del Governo siciliano – hanno accusato il Governo dell’Isola di essere stato e di essere ancora troppo rigido nella lotta al contenimento del Covid. Noi la pensiamo come gli imprenditori: a nostro avviso, il Governo regionale – in testa il presidente Musumeci e l’assessore alla Salute-Sanità, Ruggero Razza – sono stati e sono troppo severi nell’imporre misure restrittive alle attività turistiche, alla ristorazione, alle attività culturali. Ora scopriamo che l’assessore Razza brigava per ‘addolcire’ i numeri della pandemia. Ma allora perché, poi, nel concreto, si è comportato esattamente all’opposto? Su dirigenti e funzionari non ci pronunciamo.
Anche il professore Massimo Costa, economista, docente universitario e figura storia degli Indipendentisti siciliani è piuttosto perplesso: “Non ci fidiamo di questa indagine!- dice -. Li stanno indagando perché ingenuamente, o dolosamente (non so), li hanno a quanto pare abbassati. Solo per questo scattano gli arresti con tanta severità. Qualcuno mi spiega perché quando a Giugno scorso la stessa Regione ha ammesso di aver triplicato i dati dei contagiati, perché contavano n volte la stessa persona che si tamponava più volte e non aggiornavano il numero dei guariti, non è scattata alcuna indagine penale? Distorsioni alla luce del sole continuate fino ad oggi a quanto pare. Ci sono province che in Sicilia non hanno guariti anche per 4 settimane di fila (basta guardare i dati). Se falsifichi i dati verso l’alto è un mero errore amministrativo, se sgarri di uno verso il basso ti arresto, con la strombazzata dei media. E poi nessuno che rifletta sul fatto sostanziale che a valle di questo ‘CRIMINE’ non è successa alcuna strage. I numeri dei morti in Sicilia sono rimasti tra i più bassi d’Italia, nonostante le mancate chiusure e nonostante COME RISAPUTO, i morti sono contati CON tampone positivo e non di Covid, come sarebbe giusto. E con un tampone positivo che le case produttrici consigliano di non amplificare oltre 25 volte e che viene amplificato 40 volte, quindi con un numero positivo gonfiato a monte. Ma di cosa stiamo parlando?”.