di Economicus
Piano piano in Europa si allarga il fronte di liberazione dalle multinazionali. Leggiamo nella pagina Facebook Italexit con Paragone – No Europa per l’Italia: “Il fronte #Eurexit si allarga: dopo Italia 🇮🇹, Gran Bretagna 🇬🇧, Spagna 🇪🇸 e Francia 🇫🇷, si uniscono alla nostra battaglia anche movimenti in Bulgaria 🇧🇬, Repubblica Ceca 🇨🇿 e Irlanda 🇮🇪. L’errore più comune dell’euroinomane medio è pensare che uscire dall’Unione Europea sia sinonimo di isolazionismo e intolleranza verso gli altri paesi. Niente di più sbagliato: proprio perché crediamo in una vera cooperazione dei popoli europei, vogliamo mettere fine a questo sistema ostaggio della finanza e della speculazione”.
La notizia è positiva. Significa che l’idea di uscire dall’attuale Unione europea si va diffondendo. Non perché tramonta l’idea di Unione europea, ma perché cresce il pessimismo contro l’attuale Unione europea dove trionfano finanza speculativa e banche. L’esempio concreto lo fornisce la gestione della pandemia. Semplicemente incredibile l’atteggiamento della Commissione europea presieduta dalla tedesca Ursula von de Leyen che tiene ancora segreti i contratti di acquisto dei vaccini. Nell’attuale Unione europea gli interessi delle multinazionali – a cominciare dalle multinazionali farmaceutiche – vengono prima degli interessi dei cittadini. E la cosa incredibile è che la tedesca Ursula von de Leyen, che ha fallito su tutta la linea, è ancora al suo posto! La manifesta incapacità che ha dimostrato sul piano sanitario ed economico non basta per mandarla via. La dimostrazione che, nella Ue, la Germania fa quello che vuole.
E’ importante soffermarsi sui fatti. Ricordate cosa dicevano in Europa i lecca-lecca della Ue quando il Regno Unito ha lasciato l’Unione europea? Che questo Paese sarebbe sprofondato. Ebbene, la pandemia – e ve lo dice uno che nel Regno Unito ci vive – sta provando l’esatto contrario. La Commissione Ue e il Parlamento europeo hanno delegato la gestione della sanità ai privati, cioè alle multinazionali. La Ue, almeno fino ad ora, non produce vaccini e li ha acquistati – anzi elemosinati – anche dal Regno Unito che sarebbe dovuto fallire! Al di là dei dubbi che si possono avere sulle vaccinazioni, un fatto è sotto gli occhi di tutti: fino alla scorsa settimana nella Ue i vaccinati erano appena il 12% della popolazione (ora saranno un po’ di più). Pensate: l’Italia che, tutto sommato, non è la peggiore nella Ue, vaccina 200 mila persone al giorno, mentre il Regno Unito vaccina oltre 800 mila persone al giorno!
La gestione della pandemia, nell’Unione europea, è fallimentare sia perché mancano i vaccini, sia perché trionfa la disorganizzazione. Poi c’è un dato che fa la differenza ora e che farà la differenza tra un paio di mesi: mentre nel Regno Unito stanno ultimando le vaccinazioni e stanno già lavorando a una terza dose di vaccino per arginare le varianti che non rispondono agli attuali vaccini, nel resto d’Europa – Italia compresa – si debbono ancora completare le vaccinazioni mentre le varianti si sono già ampiamente diffuse. Un articolo dell’8 Marzo, pubblicato da quotidianosanità.it così titolava: “Varianti Covid. Il 54% delle infezioni è ormai da variante inglese. Meno contagi da quella brasiliana (4,3%) e sudafricana (0,4%). Il nuovo studio Iss“. Funzionano i vaccini attuale con le varianti in circolazione? Certo, se nel Regno Unito si stanno attrezzando per un nuovo vaccino contro le varianti avranno i propri buoni motivi. Tra qualche settimana vedremo l’evoluzione della situazione in Italia.
L’uscita dall’Unione europea è indispensabile anche per dare una scossa all’economia. E’ sotto gli occhi di tutti che in Italia – ma non soltanto in Italia – la gestione della pandemia, oltre che fallimentare sul piano sanitario, è fallimentare anche sul piano economico. Il Governo Draghi è già nel pallone, anche se pensa di nascondere la propria inadeguatezza e le proprie incapacità dietro forzature: l’annunciato blocco delle attività a Pasqua anche dopo Pasqua. E anche il maldestro tentativo di imporre con la forza il vaccino al personale sanitario che rifiuta un vaccino che presenta non pochi punti interrogativi. Sono, questi, colpi di coda di un Governo confuso ed incerto che non riesce a programmare una strategia per fronteggiare gli effetti dell’evoluzione della pandemia e che brancola nel buio sul fronte economico, pensando di risolvere i problemi bloccando ancora le attività economiche in e commerciali, turistiche e della ristorazione in particolare. Un Governo, quello di Draghi, che è destinato a fronteggiare non fra se mesi, ma tra qualche settimana, problemi estremamente complessi che lo porteranno alle dimissioni.