La dirigenza sindacale del Sifus Confali Formazione professionale Sicilia si è dimessa

24 marzo 2021
  • Non è una bella notizia. La nota inviata al segretario generale, Maurizio Grosso. L’amarezza di Costantino Guzzo 
  • Una “strisciante ingerenza politica, inopportuna… che da tempo occhieggia e storpia le vicende legate alla vertenza, palesemente violando l’apartiticità sindacale” 
  • Silvia Potenza chiama in causa la segretaria generale per “una certa insofferenza per le chiare e nette prese di posizione della base dei lavoratori”
  • Un finale amaro

Non è una bella notizia. La nota inviata al segretario generale, Maurizio Grosso. L’amarezza di Costantino Guzzo 

La notizia ci ha colti di sorpresa: la Dirigenza del comparto Formazione professionale regionale del Sifus Confali ha rassegnato oggi le dimissioni. Frattura insanabile, a quanto pare, tra il folto gruppo di lavoratori disoccupati della Formazione professionale siciliana disoccupati e il sindacato Sufus. “L’intero gruppo dirigente e lo stesso ormai ex segretario regionale di categoria, Costantino Guzzo – leggiamo in un comunicato – ha inviato una nota al Segretario Generale, Maurizio Grosso, dalla quale si evince una profonda insoddisfazione nelle relazioni interne al sindacato e, soprattutto, l’insoddisfazione per le strategie da adottare per la risoluzione della vertenza degli ex operatori dipendenti degli Enti di Formazione”. Questo folto gruppo di lavoratori aveva trovato nel Sufus Confali – questo almeno è quello che pensavamo – un riferimento per portare avanti una difficile vertenza sindacale. Invece, a quanto pare, le cose non sono andate per il verso giusto.

Una “strisciante ingerenza politica, inopportuna… che da tempo occhieggia e storpia le vicende legate alla vertenza, palesemente violando l’apartiticità sindacale” 

Costantino Guzzo, da parte sua, ha lasciato trapelare la sua “personale delusione per non aver sentito, da parte della Segreteria Generale, il giusto appoggio alla sua linea sindacale intesa al ricollocamento di tutti i lavoratori licenziati e al riscatto di tutti i diritti, soprattutto economici, che da anni la Regione non riconosce”. L’ex segretario della categoria, nella missiva di dimissionamento, sostiene “che l’essergli stata data mano libera, l’aver avuto concessi pieni poteri è stato un boomerang, giacché tale scelta non è stata accompagnata da un supporto chiaro e strategico da parte del Segretario Generale Maurizio Grosso”. Guzzo lamenta “una strisciante ingerenza politica, inopportuna e condizionante che da tempo occhieggia e storpia le vicende legate alla vertenza, palesemente violando l’apartiticità sindacale”.

Silvia Potenza chiama in causa la segretaria generale per “una certa insofferenza per le chiare e nette prese di posizione della base dei lavoratori”

La Segretaria aggiunta, Silvia Potenza, nel suo comunicato ai colleghi lavoratori, sottolinea come “negli ultimi tempi si sia notato il venir meno nella conduzione della politica sindacale della Segreteria Generale e una certa insofferenza per le chiare e nette prese di posizione della base dei lavoratori su temi attinenti le relazioni con gli apparati istituzionali e con i centri di potere che tengono in ostaggio la causa collettiva”. La stessa Silvia Potenza ribadisce che, ritenendo “ormai non più procrastinabile l’attesa di soluzioni e avendo compreso come invece l’interlocuzione politica sembra avere il solo scopo di temporeggiare ed, in ultimo, di disattendere le promesse per la soluzione del problema, si sia espressa richiedendo con forza incontri e attivando relazioni tra le parti: incontri che non sono avvenuti e il cui scopo sarebbe stato solamente quello di uscire dallo stallo in cui la vertenza si è posizionata”.

Un finale amaro

Queste, brevemente riassunte, le motivazioni del momento di crisi sfociato stamane nelle dimissioni dell’intero gruppo dirigente. Amaro e fermo il finale del comunicato che esprime la posizione di tutti i sindacalisti dimissionari: “Per rispetto a noi tutti che della idealità sindacale abbiamo fatto scelta di vita e per la nostra coerenza che non accetta da alcun padrone le concessioni di ciò che, nella legalità, sono diritti disattesi, siamo arrivati alla conclusione di rassegnare le dimissioni dalla rappresentanza negli organi statutari del Sifus”. Che dire? Che, a nostro avviso, i nostri amici del Sifus Confali perdono una grande occasione per fare sindacato. Tutto si può dire del gruppo dirigente ormai dimissionario del Sifus Confali, ma non che non abbiano sempre difeso gli interessi dei lavoratori. Veramente un peccato.

Foto tratta da Lavoro e Diritti

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