di Teresa Frusteri
Giallo di Caronia. Morti di Viviana Parisi e del piccolo figlioletto Gioele. E’ ‘puntuto’ il post su Facebook di Carmelo Lavorino, criminologo, consulente della famiglia Mondello. Un post dove si racconta di una relazione tecnica inviata ai magistrati di Patti. E dove il criminologo manifesta il rammarico verso chi, a suo giudizio, sarebbe caduto nella strumentalizzazione di qualche “cacciatore di madri assassine e poi suicide… a ogni costo” e delle “sirene del gossip giudiziario”. Insomma, il dottor Lavorino non molla il caso. Anzi, rilancia. E lo fa punto per punto, soffermandosi sugli elementi fondamentali di una storia triste che, per molti versi, è ancora avvolta nel mistero.
Scrive Lavorino il crimonologo Lavorino: “Giallo di Caronia – c.s. del pool tecnico c.c.i.i. della famiglia Mondello e le
1) stiamo inviando tramite gli avvocati Claudio Mondello e Pietro Venuti una nostra relazione c.c.i.i. alla Procura di Patti per alto spirito collaborativo: una relazione tecnica articolata, esaustiva e di alto valore scientifico con nostre conclusioni e nostre richieste investigative per scopi di verità e di giustizia.
2) siamo molto rammaricati e rincresciuti che alti funzionari dello Stato, pagati dal popolo italiano per coordinare le indagini e per scoprire la verità dei fatti criminosi, abbiano confutato il nostro lavoro senza nulla sapere e restando cristallizzato nel proprio convincimento che non condividiamo, così essi cadendo nella strumentalizzazione di qualche “cacciatore di madri assassine e poi suicide… a ogni costo” e delle “sirene del gossip giudiziario”.
3) ovviamente abbiamo la certezza che l’ufficio della Procura, anche se si è pubblicamente esposto a nostra confutazione dichiarando che trattasi di “omicidio ai danni di Gioele da parte della madre e di precipitazione suicidiaria della stessa dal noto traliccio”, non possa e non debba avere alcun pregiudizio ideologico-investigativo-analitico forense nei nostri confronti e verso le nostre analisi e conclusioni: il pm tutela ed attua la giurisdizione”.
“Ecco le nostre conclusioni – prosegue il criminologo – ovviamente, non riportiamo le indicazioni e le richieste investigative che abbiamo inserito nella nostra relazione ed alcuni passi riservati.
Conclusioni
= in attesa dei risultati delle attività info-investigative, delle consulenze e delle relazioni della pg e dei ct del pm, dei filmati, delle foto e di tutto il materiale nel fascicolo,
= in attesa di ulteriori esami dei corpi tramite la strumentazione laser 3d da parte nostra, e quindi per quanto in nostro possesso e per quanto sopra relazionato,
= per rispetto verso che ci legge non ci addentriamo né su quanto abbiamo letto su alcuni organi di stampa con riferimento a “il serpente di satana” e ad altre amenità giornalistiche utili solo a fare cassetta, né a discutibili apparizioni salottiere televisive da gossip pseudogiudiziario di “opinionisti ‘esperti’” (sic!!!) dove si dispensano “opinioni criminologiche” come se fossero “consigli per la spesa”.
Concludiamo che il tutto porta a:
a) Non vi è stato alcun atto aggressivo di Viviana nei confronti di Gioele.
b) Non vi è suicidio da parte di Viviana; non vi è precipitazione dal traliccio di Viviana, né volontario né procurato.
c) Non si è verificato nessun crollo psicotico di Viviana, la diagnosi di disturbo paranoide di personalità con delirio di persecuzione, aderisce alla realtà e non comporta alcun aspetto psicotico di tipo allucinatorio.
d) La morte di entrambi si è verificata in (omissis…) per le seguenti cause (omissis…)…
= Viviana (…) poi trasportata con apposito mezzo per la messinscena e il depistaggio; Gioele (omissis…) depositato nel tragitto “zona piazzola-zona traliccio”, senza escludere che sia stato conservato in un contenitore di plastica e posizionato successivamente sul luogo di rinvenimento.
e) Luoghi della morte (omissis…) – cause della morte (omissis…)
f) E’ stata messa in essere da parte di una combinazione criminale un’abile e organizzata attività di depistaggio e messinscena, tramite una facile e sicura traslazione del corpo di Viviana sotto il traliccio con mezzi adeguati e in totale sicurezza; tale combinazione criminale è formata da soggetti con caratteristiche di profonda conoscenza del territorio, dei sentieri, dell’orografia e degli eventi; soggetti che si muovono con sicurezza, conoscenza, padronanza e certezza dell’impunità; lo stesso dicasi per Gioele con riferimento al luogo del rinvenimento dei suoi resti.
g) Ovviamente abbiamo la certezza che l’ufficio della Procura, anche se si è pubblicamente esposto a nostra confutazione dichiarando che trattasi di “omicidio ai danni di Gioele da parte della madre e di precipitazione suicidiaria della stessa dal noto traliccio”, non possa e non debba avere alcun pregiudizio ideologico-investigativo-analitico forense nei nostri confronti e verso le nostre analisi e conclusioni”.
Foto tratta da temporeale quotidiano
Visualizza commenti