Vaccini (delle multinazionali) e zone tricolori: risultati disastrosi. Ma vanno avanti/ MATTINALE 527

17 marzo 2021
  • I dubbi sui vaccini anti-Covid non riguardano solo AstraZeneca, ma anche Pfizer e Moderna 
  • Fino ad ora le chiusure non hanno risolto i problemi: hanno solo distrutto l’economia italiana
  • Passaporto vaccinale e obbligo della vaccinazione per il personale medico, sotto il profilo scientifico, sono sbagliati
  • Quanto dura l’effetto del vaccino? Se tutta la vita, va bene. Se deve essere riproposto ogni anno è solo una follia che distruggerebbe l’economia
  • Si fa finta di non sapere cosa può succedere con gli attuali vaccini che non proteggono dall’infezione 

I dubbi sui vaccini anti-Covid non riguardano solo AstraZeneca, ma anche Pfizer e Moderna 

Le notizie delle ultime ore raccontano di “morti sospette e effetti collaterali anche per Pfizer e Moderna” (Giornale di Sicilia on line). Insomma, i dubbi sui vaccini AstraZeneca si allargano ad altri vaccini. Il ‘castello vaccinale’ costruito dalle multinazionali farmaceutiche – oggi vere e proprie padrone del mondo – comincia a scricchiolare. Ma ”per fortuna’ autorevoli esponenti politici delle “sinistre fucsia”, per dirla con il filosofo marxista, Diego Fusaro, ci ricordano che l’unico rimedio contro la pandemia è il vaccino. E’ così? In ogni caso, è quello che le multinazionali farmaceutiche vogliono sentir dire. E i morti? E le sofferenze inflitte a migliaia di persone? Incidenti di percorso. “I benefici dei vaccini sono maggiori dei rischi”, ci fa sapere la televisione. E se fra i “rischi” ci sono i morti, pazienza. Ormai siamo alla teoria quantitativa della vita: i deceduti fanno parte del sistema-vaccini anti-Covid. Si potrebbe riflettere sul fatto che una persona sana, che non ha nulla, si fa il vaccino e muore. Ma questo oggi è un fatto ‘ininfluente’. Bisogna andare avanti. Impossibile mettere in discussione il grande affare vaccini anti-Covid.

Fino ad ora le chiusure non hanno risolto i problemi: hanno solo distrutto l’economia italiana

Chi scrive ha vissuto, da bambino, la stagione della vaccinazione contro la poliomielite. Ci furono anche allora morti a ripetizione e, in generale, tante reazioni avverse? Noi non le ricordiamo. Ricordiamo, però, che allora i vaccini – in Italia – li produceva lo Stato che non doveva fare ‘cassa’. Mentre oggi, grazie alle “sinistra fucsia” dell’universo mondo – quasi tutte al soldo del capitalismo liberista – con i vaccini si fanno montagne di soldi. Non a caso i vaccini vengono presentati come l’unica soluzione per fermare la pandemia. Insieme con le chiusure delle attività economiche sintetizzate dall’inglesismo lockdown. Il problema è che, dopo un anno di chiusure e dopo quasi tre mesi di vaccini anti-Covid, la situazione – almeno in Italia è così – invece di migliorare, peggiora. Peggiora la situazione sanitaria e peggiora la crisi economica. In termini di risultati concreti, il fallimento del Governo Conte bis è stato pressoché totale. E il Governo di Mario Draghi non sembra aver impresso un cambiamento. Naturalmente non si guarda lo scenario in prospettiva per non urtare la ‘sensibilità’ delle solite multinazionali farmaceutiche. Noi invece vogliamo provare a guardare le cose in prospettiva.

Passaporto vaccinale e obbligo della vaccinazione per il personale medico, sotto il profilo scientifico, sono sbagliati

Cominciamo proprio dai vaccini anti-Covid. Intanto, come scriviamo spesso, non danno alcuna immunità. Tant’è vero che chi si vaccina deve continuare a indossare la mascherina e a rispettare le norme di prevenzione del Covid. I vaccini non bloccano il virus, che continua a circolare, ma dovrebbero limitare e magari eliminare gli effetti della possibile malattia. Quindi chi parla di “passaporto vaccinale” e “obbligo della vaccinazione” non ha chiaro lo scenario post vaccinale: perché anche un vaccinato, al pari di un non vaccinato, può trasmettere il virus agli altri. Tra l’altro, chi sollecita l’obbligo vaccinale per il personale medico dovrebbe spiegare chi pagherebbe nel caso di decesso di un medico o di un infermiere al quale verrebbe imposto l’attuale vaccino anti-Covid. Pagherebbe lo Stato, cioè i cittadini ai quali viene imposto il vaccino prodotto dalle multinazionali? E non è un po’ demenziale imporre un vaccino al personale medico “per non mettere a rischio i pazienti”, quando un vaccinato può comunque infettare altre persone?

Quanto dura l’effetto del vaccino? Se tutta la vita, va bene. Se deve essere riproposto ogni anno è solo una follia che distruggerebbe l’economia

Ancora. Nessuno sa quanto duri l’effetto di un vaccino anti-Covid, ovvero il blocco della sviluppo della malattia. Dura tutta la vita? In questo caso il vaccino anti-Covid attuale avrebbe un senso. Ma se la vaccinazione – come avviene per la comune influenza – dovesse essere ripetuta ogni anno il castello vaccinale franerebbe. Pensano veramente, i governanti italiani ed europei, di coinvolgere, ogni anno, milioni di persone con vaccini che comportano “rischi”, cioè i decessi e migliaia di reazioni avverse? E questa sarebbe la soluzione? Lo è sicuramente per le multinazionali farmaceutiche, ma non può esserlo per la vita di milioni di persone. Riuscite a immaginare, ogni anno, una vita sempre chiusi in casa, in fila negli hub per le vaccinazioni, con i morti e le reazioni avverse, nella speranza che non tocchi a noi? Tutto questo – attenzione – senza aver considerato le mutazioni del virus, che già ci sono. Mutazioni che potrebbero vanificare gli effetti positivi dei vaccini. Non a caso si parla già di una “terza dose di vaccino”.

Si fa finta di non sapere cosa può succedere con gli attuali vaccini che non proteggono dall’infezione 

Le mutazioni del virus SARS-COV-2 sono tante, migliaia. Noi, per ora, ne conosciamo solo alcune. Ma altre mutazioni sono in arrivo. E alcune mutazioni – facilitate proprio dagli attuali vaccini – potrebbero essere già dietro l’angolo. Lo ha illustrato bene Marco Lo Dico, veterinario, specialista in Malattie Infettive, Profilassi e Polizia Veterinaria: “La pressione selettiva di vaccini che proteggono dalla malattia, ma non dall’infezione (che sono i vaccini anti-Covid che si stanno utilizzando ndr) può causare un adattamento inverso. Nell’adattamento naturale i più fragili e i virus più patogeni divengono un limite alla diffusione del virus. Il soggetto morto esaurisce in sé la diffusione del virus, come il ceppo più virulento uccide l’ospite ,ma anche se stesso riducendo la sua possibilità di circolare nella popolazione. Nei vaccini che non proteggono dall’infezione, invece, i soggetti vaccinati sono protetti dalla malattia o comunque fanno forme ‘frustre’ e meno gravi, ma consentono la circolazione del virus e, continuando a circolare senza esaurirsi nell’ospite, possono favorire la selezione di varianti più virulente. Non è un dogma, ma una probabilità. Probabilità che è evidente ed evidenziata in forme epidemiche in veterinaria e confermata da studi in medicina veterinaria, che in ambito virologico sono, per ovvi motivi, più complete di quanto possa avvenire in medicina umana” (qui l’articolo del dottor Lo Dico per esteso).

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