“Sono molto contenta di questo risultato… Non tanto per la pena, che è sempre irrisoria, rispetto al gesto compiuto, ma quanto per il fatto che la macchina della giustizia si sia attivata, in tutti i sensi, proprio per una micia, e per giunta di strada, neppure padronale… Sono felice che ci siano state delle accurate indagini, che diversi giudici abbiano, negli anni, seguito e studiato il caso, che un ispettore e il suo seguito siano andati in casa dell’imputato, che abbiano confiscato le armi, che le abbiano esaminate, che sia stata fatta una perizia balistica, che siano state chiamate persone a testimoniare sull’accaduto, e soprattutto, che IO SIA RIUSCITA A PORTARE IN TRIBUNALE L’AUTORE DI QUESTO ATROCE GESTO… CHE IO SIA RIUSCITA A GUARDARLO NEGLI OCCHI, CHE LUI SI SIA DOVUTO ESPORRE PUBBLICAMENTE IN QUESTA VICENDA. So che non farà il carcere, ma per me ricevere anni fa l’avviso del Tribunale, per informarmi dell’apertura del processo, è stata un’immensa felicità, perché finalmente le mie lotte
Queste sono le parole di Giulia Petrucci (nella foto), legale rappresentante di AnimAnimalista odv, organizzazione che, da anni, con grande passione – e soprattutto con grandi sacrifici – svolge attività di volontariato in favore degli animali indifesi. Una grande vittoria, aver portato in Tribunale e aver ottenuto la condanna, emessa con sentenza di primo grado, di R.C. di Montelepre, che otto anni fa sparò di notte, con un fucile da caccia, ad una povera gatta di strada, ferendola gravemente e causandone dopo qualche giorno la morte. “Al processo, seguito, a titolo gratuito, dall’avvocato animalista Andrea Dell’Aira – racconta sempre Giulia Petrucci – si costituirono parte civile, oltre ad AnimAnimalista, anche altre sei associazioni del territorio: Felici Nella Coda, Lida, Lo Scodinzolo, PET Emergency, SOS Primo Soccorso, UGDA. Il Giudice, oltre alla condanna sospesa, ha anche accordato un risarcimento simbolico a tutte le parti civili e, cosa molto rilevante, ha ordinato al colpevole la pubblicazione, a sue spese, del reato commesso, sul sito del Ministero della Giustizia, questo al fine di rendere pubblica la vile azione, facendo così riflettere sul fatto che i maltrattamenti e l’uccisione di animali sono reati, perseguibili per legge. Quest’ordine del giudice, ne sono certa, potrà servire da deterrente per evitare il ripetersi, da parte di altra gente senza scrupoli, di reati contro gli animali!”.