- Sul Recovery Fund Franco Calderone, coordinatore in Sicilia di ET (Equità Territoriale di Pino Aprile) attacca il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì
- “Ragusa e la sua provincia: penalizzata negli anni ’70 e ’80 e penalizzata anche oggi dal Partito unico del Nord”
- “Invitiamo inoltre il sindaco a fare proprio lo studio di ET su come spendere i fondi del Recovery”
“Ragusa e la sua provincia: penalizzata negli anni ’70 e ’80 e penalizzata anche oggi dal Partito unico del Nord”
“Nell’amministrazione della cosa pubblica l’interesse generale dovrebbe venire prima dell’interesse particolare. Non è così per il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, esponente della destra, che su una vicenda politica centrale per il Sud e per la Sicilia ha deciso di privilegiare gli interessi della sua parte politica – Fratelli d’Italia – rispetto agli interessi dei cittadini di Ragusa che, a parole, dice di rappresentare”. Lo dice il coordinatore di Equità Territoriale Sicilia, Franco Calderone. “Il tema è il Recovery Fund o Plan – dice sempre Calderone -. O meglio, la quota di questi fondi europei che spetta al Sud e alla Sicilia. Equità Territoriale combatte una battaglia politica per fare in modo che alle Regioni del Sud venga riconosciuto il 70% di questi fondi. E ha coinvolto la Regioni e tanti Comuni. Abbiamo contattato anche il sindaco di Ragusa che, in un primo momento, ha aderito. Poi ci ha fatto sapere che non era più interessato alla nostra iniziativa. E non è difficile capire il perché. Il sindaco di Ragusa è esponente di un partito nazionale dove, evidentemente, pensa di fare carriera. E siccome il suo partito di riferimento – Fratelli d’Italia – fa parte del Partito unico del Nord insieme con la Lega di Salvini, con il PD, con il Movimento 5 Stelle ormai costola del PD, ecco che il nostro amico Cassì ci ha mollati”.
“Invitiamo inoltre il sindaco a fare proprio lo studio di ET su come spendere i fondi del Recovery”
“La storia dei partiti nazionali, in Sicilia, si ripete – aggiunge Calderone -. Proprio la provincia di Ragusa, a cominciare da Ragusa città, negli anni ’70 e negli anni ’80 del secolo passato era contrassegnata dalla presenza molto forte della sinistra comunista. Di turismo a Ragusa e provincia, in quegli anni, non se ne doveva parlare, perché bisognava tutelare il turismo romagnolo dove una certa sinistra dettava legge. Tant’è vero che il rilancio del Barocco Ibleo è avvenuto con decenni di ritardo. L’attuale sindaco di Ragusa è esattamente sulla lunghezza d’onda di una politica italiana che ha sempre penalizzato Sud e Sicilia. Sfruttando i personalismi di una classe dirigente locale prona ai partiti nazionali. Noi invitiamo i cittadini di Ragusa a riflettere, perché lasciandosi rappresentare da questi personaggi la loro città non farà molta strada. Invitiamo inoltre il sindaco a fare proprio lo studio di ET su come spendere i fondi del Recovery e, casomai ne avesse necessità, possiamo fornirglielo, gratuitamente, purché lo adotti e lotti perché il governo lo applichi, per il bene della sua città e del Meridione d’Italia”.
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal