di Massimo Costa
O meglio, utile per il gruppo imprenditoriale milanese che lo realizzerà
Un mega Centro direzionale per la Regione siciliana, che dovrebbe essere uno Stato, sarebbe in linea di principio una cosa giusta. Ma…
1. La Regione siciliana non conta niente, si decide tutto a Roma.
2. I dipendenti della Regione, senza ricambio, si stanno estinguendo, alla fine le stanze resteranno vuote.
3. Lo “smart working” sta svuotando, purtroppo, di ogni utilità il progetto in questione.
4. In assenza di un serio progetto sulla mobilità urbana nella capitale siciliana come faranno i Siciliani da Ragusa o da Messina a raggiungere il Centro direzionale di Via Ugo La Malfa?
Mi sa che in queste condizioni ci guadagnerà solo il gruppo imprenditoriale, di Milano tanto per cambiare, che si è aggiudicato il progetto.
A Palermo i ponti sul fiume Oreto stanno crollando, le strade provinciali siciliane si sbriciolano e si spende mezzo miliardo di euro per un’opera faraonica e inutile!
Se la Sicilia fosse veramente autonoma o uno Stato a sé, avrebbe senso. Ma in quel caso via La Malfa dovrebbe cambiare nome. Non si dedica una via così importante, dove ha sede il cuore pulsante della burocrazia siciliana, a un politico che tutta la vita si è fatto i fatti suoi a Roma. O forse, pensandoci bene, è rappresentativo di quello che è la Sicilia di oggi.
PS
Hanno trovato mezzo miliardo di euro per fare questo. Quando vogliono… Poi magari se dal resto della Sicilia vengono e trovano – per esempio a Palermo – i ponti sul fiume Oreto crollati non fa nulla…