- Lo ha stabilito in una sentenza un giudice di Reggio Emilia
- “E’ arrivato il momento di uscire dal torpore”
da Luigi Savoca
coordinatore regionale Sicilia “No Europa- Per l’Italia- Italexit con Paragone”
riceviamo e pubblichiamo
Lo ha stabilito in una sentenza un giudice di Reggio Emilia
Ci sarà un Giudice a Berlino! Che l’abbia o meno scritta Bertolt Brecht questa frase, che si ispira alla vicenda del mugnaio Arnold di Sans-Souci in cerca di giustizia, ha ricevuto una importante risposta con la pubblicazione della sentenza del Giudice Dott. Dario De Luca con cui è stato stabilito il non luogo a procedere nei confronti di due cittadini di Correggio, provincia di Reggio Emilia. Una sentenza importante non solo e non tanto perché ha disapplicato uno dei tanti DPCM emessi dal presunto “avvocato del popolo” (non è la prima volta), ma perché ha esposto in maniera chiara, esauriente, documentata ed ineccepibile come in base ai principi costituzionali, in primis l’art. 13, per come sono stati da sempre interpretati dalla Corte Costituzionale, è assolutamente chiaro ed evidente che TUTTA la normativa restrittiva della libertà personale emanata da Marzo 2020 in poi è assolutamente illegittima. In altre parole, l’Italia è stata portata al disastro economico sulla base di provvedimenti chiaramente contrari a quei principi, frutto della Resistenza partigiana, a cui, con disgustosa ipocrisia, la pseudo-sinistra fucsia attuale afferma di ispirarsi. Che poi basta allargare lo sguardo sul mondo per vedere, se si vogliono tenere gli occhi aperti, che la performance in termini di decessi dell’Italia è di gran lunga superiore a quella di altri Paesi dove il regime del lockdown è stato ampiamente più limitato, perché, come ben spiega Mauro Rango (Ippocrate.org), la questione decisiva è quella di un efficiente e tempestivo protocollo di cura domiciliare nella prima fase della malattia.
“E’ arrivato il momento di uscire dal torpore”
Le argomentazioni del Dott. De Luca peraltro coincidono nella sostanza con quanto ha sempre sostenuto, pur con prudenti modi felpati ed in sottotono, un giurista di indiscusso prestigio come Sabino Cassese, e con quanto pensano, nel chiuso delle loro stanze, tanti autorevoli luminari del diritto. Quello che è mancato però, sino ad oggi, è stato il coraggio, il coraggio avuto da un magistrato che ha anteposto i principi al quieto vivere in una nicchia alla fin fine privilegiata, affermando davanti a tutta l’Italia, come il bambino della novella di Andersen, che il Re è Nudo! E’ arrivato il momento di presentare il conto, bisogna uscire dal torpore e dalla rassegnazione, perché dei “bambini” sia non solo il Regno dei cieli ma anche il Regno su questa bistrattata Terra.
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