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Vaccinazione anti-Covid in Sicilia? Prima i dati nel mondo: numero di morti e numero di reazioni avverse

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  • Come mai non ci mettono nelle condizioni di conoscere, in tempo reale, il numero dei deceduti dopo la vaccinazione anti-Covid e il numero delle reazioni avverse?
  • Ricordiamoci che questi vaccini non eliminano la possibilità di contrarre l’infezione

Come mai non ci mettono nelle condizioni di conoscere, in tempo reale, il numero dei deceduti dopo la vaccinazione anti-Covid e il numero delle reazioni avverse?

L’assessore regionale alla Salute-Sanità, Ruggero Razza, ha detto che settemila siciliani non ne vogliono più sapere del vaccino AstraZeneca. Ed è anche comprensibile, dopo tre morti sospette avvenute in Sicilia. Quello che non è comprendibile, invece, è cosa aspetti lo stesso assessore Razza a promuovere uno studio sugli effetti di tutti i vaccini, e non soltanto del vaccino AstraZeneca, nel mondo per poi rendere noti tali dati ai siciliani. Non soltanto per far conoscere il numero dei deceduti dopo la vaccinazione anti-Covid in tutti i Paesi del mondo (si sa, ad esempio, che nel Regno Unito le persone morte dopo aver ricevuto la somministrazione del vaccino AstraZeneca sono state fino ad oggi 275: e non sono poche, anche se tale vaccino è stato somministrato a 11 milioni di persone, proprio perché sono morte persone!), ma anche per far conoscere ai siciliani quante persone, dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid, hanno avuto reazioni avverse e che tipo di reazioni avverse. A noi la conoscenza di questi dati, in questo momento, sembra necessaria. Le tecnologie, oggi, ci danno le notizie in tempo reale su tutto. Come mai non ci mettono nelle condizioni di conoscere, in tempo reale, il numero dei deceduti dopo la vaccinazione anti-Covid e il numero delle reazioni avverse? Forse perché queste informazioni non vanno a genio alle multinazionali?

Ricordiamoci che questi vaccini non eliminano la possibilità di contrarre l’infezione

Ricordiamoci che questi vaccini non eliminano la possibilità di contrarre l’infezione: tant’è vero che, anche dopo la vaccinazione e non si sa per quanto tempo, bisognerà continuare a indossare le mascherine e a rispettare il distanziamento. Spiegando, in parole più semplici, che questi vaccini non cambiamo la vita, ma dovrebbero proteggere le persone vaccinate dalla malattia (e non si sa nemmeno per quanto tempo). Spiegando che, nonostante la vaccinazione, si può contrarre l’infezione e la si può trasmettere agli altri (alla luce di ciò ancora non abbiamo capito a cosa servirebbero i ‘passaporti vaccinali’  di cui tanto si parla in televisione!). Spiegando, anche, che i vaccini che non proteggono dall’infezione possono favorire la selezione di varianti più virulente del virus. Una volta messi a conoscenza di queste notizie, ebbene, noi pensiamo che i cittadini siciliani avrebbero elementi in più per decidere se sia il caso di vaccinarsi o meno. Senza la conoscenza di questi elementi i cittadini siciliani hanno tutto il diritto di manifestare dubbi.

 

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