Si riuscirà a bloccare il folle progetto del parco eolico al largo delle Isole Egadi? La battaglia non sarà facile. Ricordiamo che la titolarità è dello Stato e non della Regione siciliana. E’ a Roma che va combattuta la battaglia politica. E sono gli enti statali che hanno sede in Sicilia che vanno sollecitati.
Su questa vicenda i siciliani potranno capire chi sono i protagonisti del Governo nazionale – soprattutto con riferimento ai Sottosegretari siciliani – che difendono realmente gli interessi della Sicilia. Il mega campo eolico marino – che si prenderebbe 18 milioni di metri quadrati di mare, togliendolo alle attività di pesca e anche alla navigazione – avrebbe un impatto devastante. “Poiché la società non ha ancora definito lo studio di impatto ambientale (il progetto è da sottoporre a VIA), non sussiste al momento alcun legittimo parere che possa giustificare il rilascio anticipato della concessione, visto che comporterebbe comunque vincoli a scapito dell’interesse e del bene pubblico. Il vincolo, non essendovi oggi una valutazione, potrebbe comportare l’impedimento del transito delle navi, della pesca o la fruizione turistica. Inoltre, secondo la normativa, i provvedimenti di autorizzazione di un progetto adottati senza la VIA sono annullabili per violazione di legge”. In realtà, la concessione può essere data senza la VIA, sigla che sta per Valutazione di Impatto Ambientale, che è successiva alla concessione. La vera battaglia, in questo momento, è l’opposizione al rilascio della concessione: perché se la concessione verrà rilasciata poi si potrà fare poco!
Ricordiamo che nello spazio di mare tra Marsala e Marettimo è già stata rilasciate una concessione per la realizzazione di 25 Pale eoliche. E’ un progetto piccolo, rispetto al mega-campo eolico al largo delle Egadi: ma è indicativo dell’atmosfera che c’è dietro questi grandi interessi economici. E’ semplicemente incredibile l’atteggiamento degli ambientalisti su questa vicenda. Il fatto che si tratti di energie alternative non giustifica un mega-impianto. I signori ambientalisti dovrebbero sapere – non possono non saperlo – che la transizione ecologica non prevede affatto la realizzazione di grandi impianti per la produzione di energie alternative a mare e in terra: perché i grandi impianti – come quello che si vorrebbe realizzare al largo delle Egadi – oltre ad avere un impatto ambientale terribile creano monopoli. La transizione ecologica – e gli ambientalisti siciliani, o presunti tali lo sanno benissimo – prevede la realizzazione di impianti piccoli e diffusi, non la creazione di monopoli!
Foto tratta da ViaMichelin