A’ 2 aprile (1862) il console inglese residente a Napoli scrive al suo governo: “In Napoli continua lo scontento e la stessa gelosia degl’italiani settentrionali (piemontesi); hanno rincarite le pigioni e le derrate d’ogni specie; le province sono nel terrore; sinora il brigantaggio esiste certamente in ampie porzioni della Puglia, e non fu ancora efficacemente domato”. A cui fa eco Il Nomade, giornale liberalissimo di Napoli che in un lungo articolo attribuisce al governo piemontese i tanti mali, che inondano i poveri paesi della Italia meridionale. “L’unità si è fatta (egli dice); ma intanto questa parte d’Italia nessun utile ne ha ricevuto; anzi danni gravissimi, l’amministrazione del governo subalpino non produsse altro, che una confusione generale, il brigantaggio per soprapiù; la miseria nelle province, lo scoramento in Napoli”.
Contemporaneamente il deputato napoletano Giuseppe Ricciardi scrive una lettera al presidente de’ ministri signor Rattazzi (pubblicata nel diario la Nuova Europa) nella quale si legge: “Le dirò, essere le cose venute a tale in questa parte d’Italia (Regno delle Due Sicilie), che i più non hanno fede nella durata del nuovo governo, il quale, non temerò di affermarlo, è oggetto quivi di generale abborrimento. Vi aggiungo, la giustizia e la legge essere nomi vani, la magistratura non facendo il proprio dovere che imperfettissimamente, e la vita de’ cittadini essendo, ne’ luoghi tutti infestati dal brigantaggio, in balìa dell’autorità, militare, e i cui soprusi sono da far rabbrividire. MIGLIAIA DI PERSONE DA UN ANNO A QUESTA PARTE FURONO PASSATE PER LE ARMI SENZA GIUDIZIO DI SORTA ALCUNA, E PER COMANDO DI UN SEMPLICE CAPITANO, LUOGOTENENTE; SICCHE’ NON POCHI INNOCENTI MISERAMENTE PERIRONO! Orribili esempii potrei citarle a tale proposito ricordando le date, i nomi, e luoghi!”
Francesco Durelli Le condizioni del Reame delle Due Sicilie nel corso dell’anno 1862, Ripostes Edizioni, pag. 58.
Tratto da Regno delle Due Sicilie.eu