Beppe Grillo deve a tutti i costi evitare che Giuseppe Conte rilanci il Movimento 5 Stelle: operazione che toglierebbe una barca di voti al PD. Da qui la sua proposta – che peraltro non è nuova (in anni lontano Grillo si candidò alla guida del PD, anche se allora la cosa era un po’ ironica) – candidarsi alla guida del Partito Democratico. In effetti, a questo partito, per chiudere in bellezza manca il colpo di teatro (o di teatrino?), l’asso nella manica, il magico accordo. Sì, noi lo vediamo proprio Grillo segretario nazionale del PD: l’uomo giusto al posto. E, soprattutto, una mossa per completare il progetto portato avanti dallo stesso Grillo: ‘squagliare’ il Movimento 5 Stelle dentro il PD. I nostri lettori ce ne debbono dare atto: siamo stati tra i primi a intuire quello che aveva in testa l’ex comico: “E se Beppe Grillo avesse già ‘chiuso’ l’accordo per far confluire il Movimento nel PD?“: questo è il titolo di un nostro editoriale dell’11 Settembre 2019. Già allora Grillo aveva in testa di ‘sciogliere’ il Movimento 5 Stelle nel PD. Da allora non ha mai cambiato idea. Nei giorni scorsi, in frett’e furia, ha dovuto ‘intruppare’ Giuseppe Conte nel Movimento, invitandolo a diventarne il leader, per parare il colpo di Alessandro Di Battista che, finalmente, si è messo a lavorare ad un nuovo soggetto politico. Questa mossa ha scatenato un pandemonio accelerando le dimissioni del segretario del PD, Nicola Zingaretti.
Il motivo è semplice: se Giuseppe Conte si mette veramente alla guida del Movimento 5 stelle, beh, va da sé che lo ‘scioglimento’ dei grillini dentro il PD va a farsi benedire. Non solo. Conte, grazie alla notorietà che si è guadagnato da Presidente del Consiglio, potrebbe ottenere un buon risultato elettorale. I sondaggi lo danno al 15%, noi non ci crediamo. Ma anche se dovesse essere un 10%, ebbene, per il 60-70 per cento sarebbero voti ‘sfilati’ al PD: cosa, questa, che non piace affatto ai dirigenti dello stesso PD. Da qui il colpo di ‘genio’ di Grillo: se diventa il segretario del PD, Conte non avrà bisogno di andare avanti con il Movimento 5 Stelle, perché tutti i parlamentari ‘governativi’ dello stesso Movimento entrerebbero nel PD (e vedi che bellezza…). Certo, per Conte non sarebbe una bella fine: prima Presidente del Consiglio, poi leader del Movimento 5 Stelle e poi dentro il PD…
Raccontata così – considerati anche i trascorsi del personaggio – sembra una barzelletta. Ma, in realtà, a parte i sorrisi, che ci stanno, è l’unica soluzione per cercare di parare la ‘botta’. Già per il Movimento 5 Stelle sarà un problema tenere uniti i parlamentari di Camera e Senato, soprattutto se andrà avanti il progetto di Di Battista. E, in ogni caso, è l’unica soluzione per impedire a Conte di diventare il vero leader del Movimento 5 Stelle: anche Conte, infatti, con Grillo ‘segretario’ del PD entrerebbe nello stesso PD (per fare che cosa non si capisce: ma intanto il PD salverebbe un bel po’ di voti: vi pare poco?). E poi chissà che con Grillo segretario del PD la politica italiana diventi meno comica…
Foto tratta da Inews24.it