“Abbiamo invitato gli amministratori di tutti i Comuni siciliani a chiedere al Governo nazionale e, in generale, alla politica nazionale di assegnare alla Sicilia e ai Comuni della nostra Isola le risorse finanziarie che ci spettano. Ci riferiamo ai fondi nazionali e alle future risorse del Recovery Fund. Oltre al 34% dei fondi nazionali ordinari. Per il Recovery nel Mezzogiorno dovrebbe arrivare il 70% delle risorse stanziate, quindi, circa 145 miliardi di Euro. La cosa incredibile è che il 90 per cento degli amministratori dei Comuni siciliani non ha nemmeno risposto al nostro appello”. Lo dice Franco Calderone, coordinatore del Movimento Equità Territoriale di Pino Aprile in Sicilia.
“Si tratta di una battaglia culturale, politica ed economica che dovrebbe coinvolgere tutto il Sud – prosegue Calderone -. Sappiamo che è difficile che al Sud venga riconosciuto il 70% delle risorse del Recovery. Ma il 33% previsto da una legge dello Stato è doveroso. Non riusciamo a capire il silenzio del 90% dei sindaci siciliani. Così come non ci convince l’atteggiamento dell’ANCI Sicilia, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani della nostra Isola, che oggi vorrebbe cavalcare questa battaglia. Peccato che negli anni del Governo Renzi i vertici dell’ANCI Sicilia – praticamente gli stessi di oggi – restavano muti quando Roma ‘saccheggiava’ le risorse regionali e, di conseguenza, le risorse di Province e Comuni della nostra Isola. A chi l’avesse dimenticato – conclude Calderone – ricordiamo che il Fondo regionale per le Autonomie locali, prima del ‘saccheggio’ del Governo Renzi, ammontava a quasi un miliardo di euro all’anno. Oggi, se va bene, si arriva a poco più di 300 milioni di euro all’anno, per giunta erogati con notevolissimo ritardo. Questi sono i fatti. Dopo questi scippi è impensabile che la Sicilia non faccia nulla per non farsi scippare dal Nord i fondi del Recovery”.