Sul Titanic

Avviso 22, protestano i tirocinanti. Se i soldi ci sono perché la Regione siciliana non paga?

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  • Noi non vogliamo arrivare a deduzioni affrettate: però è un po’ strano che, dopo un anno, gli uffici della Regione non abbiano pagato i tirocinanti 
  • Il 9 Marzo manifestazione di protesta a Palermo davanti la sede dell’assessorato regionale al Lavoro

Noi non vogliamo arrivare a deduzioni affrettate: però è un po’ strano che, dopo un anno, gli uffici della Regione non abbiano pagato i tirocinanti 

Nella Sicilia dei diritti tanto al chilo, dove ci sono i raccomandati che, dal 2011, percepiscono la Cassa integrazione, mentre altri lavoratori licenziati sono stati lasciati privi di tutele (leggere lavoratori della Formazione professionale siciliana) c’è anche la questione di circa 6 mila lavoratori – per la precisione tirocinanti, persone che hanno effettuato tirocini lavorativi presso aziende grazie all’Avviso 22 – e che ancora non sono stati pagati. Il tutto a cura della solita Regione siciliana, dove o la politica è compromessa con la cattiva gestione burocratica, o subisce una burocrazia in alcuni casi indolente, se non inadeguata. La notizia è che ci sarà una manifestazione di protesta.

Il 9 Marzo manifestazione di protesta a Palermo davanti la sede dell’assessorato regionale al Lavoro

L’appuntamento è a Palermo, il 9 Marzo, alle 9 e 30, davanti la sede dell’assessorato regionale al Lavoro, in via Trinacria 36. La manifestazione è organizzata dalla Cgil. “Basta ritardi e promesse – si legge nel volantino che annuncia la manifestazione. Sblocco pagamento delle indennità subito”. Via Facebook abbiamo contattato Oreste Lauria, che è il coordinatore di questi lavoratori che l’amministrazione regionale non ha ancora pagato. “I tirocinanti dell’Avviso 22 sono amareggiati, solo promesse da parte dell’assessore regionale al lavoro, Antonio Scavone. Ad oggi niente fatti. Da oltre un anno aspettiamo di essere pagati dall’assessorato”. Noi, in genere, non entriamo nello specifico di queste vicende. Però, in questo caso, una domanda ci sembra quasi obbligatoria: siamo sicuri che sia solo un problema di ritardi burocratici? I ritardi per cattiva amministrazione possono essere di due, tre mesi: mettiamo anche sei mesi. Però quando i pagamento ritardano così tanto – un anno è un tempo incredibile – forse i lavoratori che aspettano di essere retribuiti, cioè i tirocinanti, una domanda dovrebbero cominciare a porla: i soldi ci sono?

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