- I due consulenti temono che stiano arrivando “rallentamenti, ritardi, colpi bassi e furbate di vario genere”
- Carmelo Lavorino e Antonio Della Valle: “Trattati come se fossimo gli ultimi della classe”
- Gli strumenti che i due consulenti non potranno utilizzare
di Teresa Frusteri
I due consulenti temono che stiano arrivando “rallentamenti, ritardi, colpi bassi e furbate di vario genere”
Il giallo di Caronia – ovvero le morti di Viviana Parisi e del figlioletto Gioele – diventa sempre più giallo. Insomma, a giudicare da quello che dicono i consulenti della famiglia di Daniele Mondello (marito di Viviana Parisi e padre del piccolo Gioele), Carmelo Lavorino, criminologo criminalista, analista della scena del crimine (nella foto), e il medico legale Antonio Della Valle, la situazione si complica (per loro). “Ci è stato ‘permesso’ di visionare, filmare e fotografare i corpi… però non possiamo usare gli strumenti più attuali di fotografia e videoripresa laser: perché mai questa limitazione? – si chiedono Carmelo Lavorino e Antonio Della Valle -. Non è che stanno arrivando quei rallentamenti, ritardi, colpi bassi e furbate di vario genere che avevamo sperato che non arrivassero, sicuramente generatori di incomprensioni e di equivoci? Finalmente il 6 Marzo avremo l’accesso ai corpi di Gioele Mondello e di Viviana Parisi, ma con tutte le non condivisibili limitazioni imposteci dai PM e dai loro consulenti. Nei fatti, non siamo stati autorizzati ad usare gli strumenti più attuali di fotografia e videoripresa laser: una strumentazione non invasiva e di scansione esterna della superficie corporea, Sistema Artec 3D associata a fonti luminose di particolare efficacia… Però, possiamo filmare e fotografare i corpi con sistemi e strumenti tradizionali. Quindi, filmare e fotografare con videocamere “normali” è possibile, ma non con macchinari Laser… misteri della mente umana ed apoteosi della scienza!”.
Carmelo Lavorino e Antonio Della Valle: “Trattati come se fossimo gli ultimi della classe”
Sono molto amareggiati, i due professionisti, consulenti della famiglia Mondello. Dicono ancora Carmelo Lavorino e Antonio Della Valle: “Ecco la motivazione di rigetto all’uso dei macchinari Laser, che riteniamo (1) illogica, limitativa e pretestuosa perché non deriva nemmeno da un confronto-dialogo logico o di punto di domanda tra i nostri punti di vista e gli esperti del PM, (2) risibile e criticabile perché intimamente contraddittoria. La motivazione: «inoltre, alla luce del fatto che lo stato attuale dei corpi risente delle operazioni già compiute nell’ambito degli accertamenti tecnici già eseguiti (ad es. le lesività attualmente rilevabili non corrispondono alle condizioni di ritrovamento dei corpi proprio a seguito degli esami e delle operazioni medico-legali già effettuate), non si autorizza l’utilizzo delle apparecchiature indicate nella precedente comunicazione, atteso il rischio di rilevazioni fuorvianti rispetto all’accertamento dei fatti». A parte la presupponenza e la stranezza del fatto che noi si possa essere fuorviati (!?), come se fossimo gli ultimi della classe e incapaci di poter addurre elementi additivi alla luce della non limitata capacità nel campo, ci poniamo concretamente tre domande e offriamo le nostre risposte all’opinione pubblica”.
Prima domanda:
“Cosa potremmo noi rilevare di così ‘strano’ o ‘ambiguo’ con quella strumentazione vietateci e che una normale macchina fotografica non potremmo invece rilevare?”. Risposta: “Forse e giammai alcune non corrispondenze e complanarità tra le lesioni sugli indumenti e le lesioni cutanee! Dettagli speciali che farebbero cadere ipotesi apodittiche? E se così fosse, perché noi non dovremmo potere constatare e/o valutare ciò? Qual è la ratio? Si elimina il contraddittorio?”.
Seconda domanda:
“Perché, da cosa e in che modo potremmo NOI essere “fuorviati?”. Risposta: “Forse e giammai da tessuti che diageneticamente avanzati (insieme dei processi chimico-fisici che si verificano all’interno di un sedimento) possono sempre fornire indicazioni e coordinate da correlare ai dati circostanziali e ai fatti perimortem! E perché mai noi potremmo essere fuorviati?”.
Terza domanda:
“Possono gli Inquirenti e i loro Consulenti dirci-imporci-stabilire quello che dobbiamo fare e come pensare, oltre che limitarci sull’operato, sul metodo e sulle nostre inferenze?”. Risposta: “Sicuramente no, il contraddittorio e la scienza hanno altre regole.”
Gli strumenti che i due consulenti non potranno utilizzare
“Al che – proseguono i due consulenti – siamo costretti a dichiarare che è inammissibile che in un percorso di conoscenza criminologica siano elisi altri metodi ed altre formule di approccio metodologico, soprattutto riguardo al rilievo ed alla lettura ed all’interpretazione delle prove e delle evidenze forensi e criminalistiche. Una visione del genere risulta essere antiscientifica, antigiuridica e autoreferenziale. Questo è il materiale che ci hanno impedito di portare all’ispezione visiva, fotografica e filmica dei corpi, spieghiamo in poche parole il perché ci sarebbero serviti: sono dispositivi che hanno come loro obiettivo il focus sui tegumenti e possono, anche in condizioni di tessuti variati nel tempo, ricondurre alla concentrazione degli osservatori su alcune aree che potrebbero essere oggetto di ulteriori approfondimenti diagnostici”. Segue l’illustrazione degli strumenti.
= P7R Core Led Lenser Torcia P7R 1400 lumen (ricaricabile)
= Superlite M05/ Lens UV (365n,) 15W
= Superlite M05/ Battery Pack 10A
= Superlite M05/ Lens Blu (445nm) 30
= Duperlite M05/ Lens IR (850nm)
La speranza è che torni la concordia per fare luce su una storia della quale, ancora oggi, a parte le morti di Viviana Parisi e del piccolo Gioele, si conosce poco o nulla.
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