di Teresa Frusteri
Al Consiglio comunale di Sant’Agata di Militello i gruppi di maggioranza e minoranza registrano scosse di assestamento, probabilmente in vista delle prossime elezioni amministrative, che potrebbero non essere lontane. Il dato emerge dell’ultima seduta consiliare. Partiamo dalla minoranza. Il consigliere comunale Melinda Recupero ha comunicato la sua uscita dal gruppo “Sant’Agata in porto”. L’insegnante, con un lungo documento, ha preso le distanze dal gruppo dichiarandosi indipendente. Un laconico addio, addolcito da banalità come “nell’ultimo periodo, è mancato il dialogo ed il confronto serio e costruttivo sui principali problemi che affliggono il nostro paese”. In realtà, voci di ‘palazzo’ dicono ben altro. Nell’intervento del consigliere Giuseppe Puleo si coglierebbero in realtà le motivazioni: “La consigliera da ormai un anno è diventata la consigliera aggiunta all’attuale amministrazione Mancuso (Bruno Mancuso, sindaco di Sant’Agata di Militello ndr) si è governizzata. Ormai non partecipava più alle discussioni dell’opposizione, si era totalmente defilata. Finalmente si è scoperta, ha fatto la scelta giusta, iniziamo così a giocare a carte scoperte. Il Partito Democratico le ha dato fiducia nominandola anche assessore, ha espletato per due anni il mandato, è stata sostenuta in campagna elettorale. Ne prendiamo atto e andiamo avanti”.
L’ex assessora ‘guerriera’, che si era fatta notare in campagna elettorale per i suoi comizi pungenti e per le denunce presentate contro l’amministrazione Mancuso, più che per i consensi elettorali ottenuti; dopo un anno di mandato si sarebbe ammorbidita, cercando pretesti per rompere e diventare assimilabile all’esecutivo Mancuso. Il consigliere Recupero ha iniziato la sua attività politica candidandosi nel 2013, con una lista vicino a Forza Italia, ottenendo circa 35 voti. In seguito, il gruppo del PD decide di indicarla come assessore, dopo le dimissioni dell’avv. Trovato e da qui ha avuto inizio la sua ascesa politica, a fronte di un consenso numericamente irrilevante in quanto non molto nota, dato che proviene da Patti.
Nonostante ciò, Sant’Agata l’ha accolta. Coniugata con un santagatese, la cittadina dei Nebrodi è diventata la sua residenza. Viene candidata nella lista di Sottile nel 2018, stavolta sostenuta da tutto l’esecutivo del PD, tanto da essere rieletta negli scranni dell’opposizione. Nel corso del mandato da consigliere aderisce ad Italia Viva, senza che si sia fatta in alcun modo notare, sino al suo silenzioso distacco. Nella seduta dello scorso consiglio comunale ha comunicato di dichiararsi indipendente anche se resta all’opposizione, ma su posizioni diversificate rispetto agli altri 4 consiglieri, che appaiono compatti ed in grande armonia. Dalle dichiarazioni di Puleo sembrerebbe che non abbiano preso tanto bene l’idea della Recupero di dividere l’opposizione proprio il giorno in cui Mancuso appare al capolinea, con l’udienza sul dissesto fissata per il prossimo 9 Marzo e con l’assessore Scurria che, forse per la prima volta assente in Consiglio, si dice impegnato a preparare le controdeduzioni per le pesanti accuse della Corte dei Conti. Scurria sostiene che se si tiene conto di alcune dichiarazioni di Mancuso in aula sui debiti passati, questi dovrebbero essere imperniate sul fatto che la responsabilità delle problematiche sollevate sono a carico del sindaco Sottile, di cui la Recupero ha forse già dimenticato di avere fatto parte.
Se Atene piange, Sparta non ride. La maggioranza dell’amministrazione Mancuso non se la passa affatto bene. Su tre votazioni, nell’ultima seduta consiliare, si è avvertito un certo malessere. Durante la mozione per il cimitero una consigliera (Franchina) si è astenuta e due (Alascia e Sanna) hanno abbandonato l’aula. Nonostante i voti favorevoli di cinque consiglieri (Barone, Maniaci, Indriolo, Armeli e Ortoleva) è stata bocciata invece la proposta delle partecipate societarie possedute dal Comune. Decisiva l’astensione dei tre consiglieri della maggioranza (Alascia, Sanna e Franchina). È la prima volta che viene bocciata una proposta, peraltro importante, dell’Amministrazione. Infine, è stata rinviata la proposta di delibera sulla cessione della cubatura per ulteriori chiarimenti, con i voti della minoranza e dei sempre tre Consiglieri Alascia, Sanna e Franchina. Si avvertono evidenti gli scriccioli di una maggioranza che appariva granitica e che invece da l’impressione di essere ormai al capolinea. Certo la sentenza Camelot attesa nei prossimi mesi, l’immobilismo, l’inefficienza e le gravi responsabilità che potrebbero discendere dall’eventuale dissesto, potrebbero portare alla fine anticipata del mandato e quindi la campagna elettorale potrebbe già essere iniziata. In ultimo si registra la nomina del consigliere di minoranza Antonio Vitale, nominato componente dell’Unione dei Comuni. Vitale ha ottenuto anche i voti della maggioranza.
Foto tratta da La Gazzetta del Sud