- La burocrazia regionale sta sbandando, ma non si capisce chi la stia guidando
- Dopo i forestali, la Formazione professionale e i precari la croce tocca adesso ai tirocinanti
da Riccardo Longo
addetto alla comunicazione nei social media del Sifus Confali
riceviamo e pubblichiamo
La burocrazia regionale sta sbandando, ma non si capisce chi la stia guidando
Precisiamo innanzitutto una cosa: siamo convinti che la responsabilità “diretta” non sia imputabile a cattiva volontà dell’uomo politico, dell’assessore di turno. Non siamo squali giustizialisti che si avventano sulla ghiotta occasione rappresentata da migliaia di tirocinanti ancora in attesa dei loro soldi. Siamo, però, capaci di capire che l’autobus della burocrazia regionale sta sbandando e che non si capisce nemmeno chi stia guidando! Appena qualche settimana fa, dai troni del governo regionale siciliano, si riparlava di aumenti stipendiali e di premialità: tutte cose che oggi stridono dinanzi a questa notizia. In verità, il silenzio, i tentennamenti, il voler stare sulla gestione del quotidiano pur di arrivare a fine legislatura, ci fanno pensare che la Sicilia sia ostaggio di una politica affidata a uomini o succubi della burocrazia di ‘palazzo’ nel migliore dei casi, o nel peggiore dei casi totalmente incapaci e privi della visione delle cose.
Dopo i forestali, la Formazione professionale e i precari la croce tocca adesso ai tirocinanti
Il mondo gira, produce, passa innanzi ai loro occhi e costoro continuano a vivere baloccandosi, cincischiando e ubriacandosi di camomilla. Nessun progetto, nessuna capacità di convogliare risorse nella nostra terra, nessuna capacità di interpretarne la vocazione e scoprirne nuovi sbocchi e nuove aperture. Chi governa non ha più grinta ma chi fa opposizione resta fermo al palo.
Il presidente della regione siciliana, Nello Musumeci, ormai è la controfigura di se stesso; probabilmente tante volte avrebbe desiderato allontanare taluni dei suoi assessori palesemente non idonei ma, visto che come dice non ha interesse a continuare per un’altra legislatura, tira a campare “accansando”, dialettalmente parlando, una magra figura dietro l’altra: in particolare quella odierna, una boccata di bile chiamata Antonio Scavone, assesso regionale al Lavoro. E pensare che l’assessorato al Lavoro, per questa Sicilia, dovrebbe essere porta al paradiso, ma che invece è inferno per tutti: per i forestali, per la Formazione professionale, per i precari… e adesso anche per questi poveri tirocinanti.
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