Avviso 22: ma cosa combinano all’assessorato regionale al Lavoro? Ce lo chiediamo dopo aver ricevuto una lettera da Oreste Lauria, portavoce dei circa 6 mila tirocinanti che dal 2019 hanno preso servizio presso aziende private e pubbliche (e in alcuni casi anche nei Comuni). Ebbene, in circa 4 mila hanno già completato il tirocinio (il bando prevede tirocini da se mesi a un anno), ma i pagamenti, inspiegabilmente, ritardano. Da quello che ci hanno detto, solo 700 tirocinanti hanno ricevuto un anticipo. Poi dei pagamenti si sono perse le tracce. Che interessa ha la politica siciliana a ritardare i pagamenti? Non riusciamo a capirlo. La nostra sensazione è che la burocrazia regionale – quella che viene sempre ‘premiata’ – non funzioni come dovrebbe. Ma andiamo alla lettera.
Scrive Oreste Lauria da Palermo: “Sono un partecipante dell’Avviso 22 della Regione siciliana assunto con la misura B, ancora oggi dopo 5 mesi di lavoro la Regione non accredita la retribuzione dei tirocinanti che fanno in tirocinio in azienda privata. Ci ritroviamo con questa emergenza sanitaria e non possiamo avere alcun tipo di sussidio, compreso i Reddito di cittadinanza perché risultiamo messi in regola. Siamo in difficoltà economica. Abbiamo bisogno di liquidità subito. Già qualcuno non può fare la spesa per casa. Rendetela pubblica la mia notizia, fate un appello alla Regione affinché vengano sbloccati i pagamenti. Ad oggi non sono ancora iniziati i pagamenti da parte dell’assessorato regionale al Lavoro. L’ultima lista risale al 17 dicembre 2020. Ho dato mandato al mio avvocato di fiducia di conoscere a tal fine il nome del responsabile che ancora oggi gestisce questa vergogna! Sono ancora molti i tirocinanti da pagare, in tanti attendono da mesi il saldo dell’intera somma di pagamento, altri solamente l’ultimo bimestre”.
“Per quanto riguarda lo snellimento della procedura per rendere celeri i pagamenti – leggiamo sempre nella lettera – già sono venute fuori, in passato, delle liste con accredito zero per alcuni tirocinanti che si sono visti tagliata l’indennità spettante, e non si sa ancora la motivazione. Dopo tutto ciò, e problematiche dovute alla poca organizzazione e competenza degli enti promotori, la Regione non può penalizzare i tirocinanti, che colpa non hanno. Uscirsene con la frase ‘Nel caso in cui il soggetto promotore non dovesse sanare la documentazione con quanto richiesto entro il termine sopra evidenziato si procederà al taglio parziale o totale dell’indennità del tirocinante dei 7 giorni dalla richiesta del dipartimento lavoro’ non ci sembra il modo adatto per snellire la procedura e rendere celeri i pagamenti dei tirocinanti dell’Avviso 22. Anche perché vengono penalizzati i tirocinanti che non hanno colpa per l’INCOMPETENZA DEGLI ENTI PROMOTORI. Non è concepibile che prima ti fanno lavorare e poi ti dicono ‘non ti pago perché la documentazione non risulta idonea’. A questo punto chiediamo: prima di iniziare a lavorare a chi spettava controllare la documentazione? Alla Regione? Oppure all’ente promotore? O ai Centri per l’impiego? Noi siamo sempre e comunque parte lesa, perché qualcuno dovrà pagarci, non possiamo essere sfruttati. Ed aggiungo: a conclusione del tirocinio svolto siamo stati mandati a casa non pagati e senza alcuna occupazione”.
“Oltre ai tanti lati oscuri già citati in questa vicenda – prosegue la lettera – altra cosa inspiegabile è il fatto che pochissime aziende abbiano assunto qualche tirocinante, nonostante le note di merito emesse per il servizio svolto positivamente e, soprattutto, il fatto che la Regione, attraverso i fondi europei, avrebbe garantito a tali aziende un bonus occupazionale di 14.000 euro e uno sgravio fiscale garantito per 5 anni. Evidentemente le aziende hanno preferito attendere il successivo Avviso per sfruttare il successivo tirocinante a costo zero. Tutto questo è inaccettabile! Questo circolo vizioso va a discapito dell’intera collettività dei cittadini siciliani onesti e per bene. Tutto sembrerebbe fatto per favorire gli interessi delle aziende per ricevere manodopera a costo zero e non prevede una buona e stabile occupazione per il tirocinante”. Nei primi giorni di Marzo è prevista una giornata di protesta a Palermo, davanti la sede dell’assessorato regionale al Lavoro. Questi lavoratori sono seguiti dalla CGIL.
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