- Mentre è in corso la pandemia del virus SARS-COV 2 ritorna il virus Ebola
- Come si diffonde il virus Ebola
- Non sarebbe il caso di togliere alle multinazionali farmaceutiche la produzione di vaccini per affidarla agli Stati?
Mentre è in corso la pandemia del virus SARS-COV 2 ritorna il virus Ebola
Non è un po’ strano che il virus Ebola stia tornando a infettare mentre è in corso la pandemia provocata dal SARS-COV-2? “Il ritorno di Ebola in Congo e Guinea”, titola Focus. In entrambi i casi si tratta di virus. Il virus Ebola sembrava essere stato debellato. E invece rieccolo. E’ ricomparso improvvisamente nella Repubblica Democratica del Congo e in Guinea. “Lo scorso 3 Febbraio – leggiamo su Focus – una donna di Biena, nella provincia orientale di North Kivu, è morta per le conseguenze della febbre emorragica. La paziente era la moglie di un sopravvissuto alla precedente epidemia di Ebola, e si sta cercando di capire se ci sia un legame tra le nuove infezioni – 4 casi finora – e la vecchia epidemia”. Si cerca di capire perché il virus Ebola sia ricomparso. Si ipotizza che si sia conservato nel liquido seminale di pazienti guariti, dove potrebbe resistere almeno un anno. Insomma, più che una nuova ondata potrebbe trattarsi di una coda della precedente infezione.
Come si diffonde il virus Ebola
Nella Repubblica Democratica del Congo è già iniziata la campagna di vaccinazione. Per l’Ebola, infatti, è stato già messo a punto un vaccino approvato dalla FDA due anni fa. Come già ricordato, il virus Ebola si è improvvisamente materializzato anche in Guinea, con sette casi e tre morti. Dalle notizie che si leggono su vari giornali, la fonte dell’infezione sembra possa essere stato un funerale. “L’usanza di lavare, ungere e vestire le salme – leggiamo ancora su Focus – favorisce il contatto con i fluidi potenzialmente infetti del defunto, che veicolano il virus. Ebola si trasmette all’uomo attraverso il contatto con animali infetti, ma passa poi da persona a persona attraverso i fluidi corporei del malato (in particolare con il sangue dei contagiati, colpiti da emorragie interne)”.
Non è il caso di togliere i vaccini dalle mani delle multinazionali farmaceutiche?
L’esistenza di un vaccino contro il virus Ebola è una buona notizia, ma anche una notizia che suscita retro-pensieri. In questo momento sono disponibili 500 mila dosi di vaccino anti-Ebola, ma mettendo insieme Guinea, Liberia e Sierra Leone – i tre Paesi colpiti dall’epidemia di Ebola tra il 2013 e il 2016 – si arriva a a 22,5 milioni di persone da vaccinare. E’ mai possibile che le multinazionali farmaceutiche debbano guadagnare un sacco di soldi con i vaccini? Non sarebbe il caso di togliere alle multinazionali la produzione dei vaccini per affidarla agli Stati? Forse è l’unico modo per non diventare schiavi delle pandemie.
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