“La cifra è talmente alta da far tremare le vene e i polsi: 117,5 milioni di euro. Tanto manca all’appello nel Fondo rischi spese legali del Comune di Palermo che, a meno di clamorose sorprese, non potrà che dichiarare la bancarotta e andare al dissesto. Un numero messo nero su bianco in una relazione della Ragioneria generale inviata all’Avvocatura, al Segretario generale, ai Revisori dei conti ma anche al sindaco e al consiglio comunale e che getta un’ombra sulla situazione finanziaria della quinta città d’Italia”. Così leggiamo in un articolo pubblicato da Live Sicilia (qui l’articolo di Live Sicilia). L’epilogo paventato in questo articolo non ci stupisce. Se non altro perché, da anni, che seguiamo le peripezie finanziarie del Comune di Palermo. Il 4 ottobre del 2018 un nostro articolo dal titolo: “I conti in rosso del Comune di Palermo, Nadia Spallitta: ‘Condizioni per la decadenza del Consiglio comunale e della Giunta’”. Tre mesi prima – Giugno 2008 -: “I conti in rosso di Palermo: Leoluca Orlando e i consiglieri comunali ricordano l’orchestra del Titanic…”. Andando ancora indietro di un anno – era il 25 Febbraio del 2017 – ecco un’inchiesta dettagliata sui conti del Comune di Palermo: “Il Comune di Palermo sta andando al voto con un rating finanziario “E”, che significa rischio default!“. Già allora segnalavamo alcuni elementi che oggi appaiono sempre più chiaro: fondi comunali utilizzati quasi tutti per pagare il personale (allora tra dipendenti diretti e dipendenti delle società collegate si ‘viaggiava’ intorno a 20 mila dipendenti, oggi non sappiamo) e grandi problemi per le società collegate al Comune. Oggi, a scuagghiata da a nivi si virinu i pirtusi…
Racconta Live Sicilia che mentre si cercavano 11 milioni di euro circa per chiudere il bilancio di previsione 2021 (ma dove li volevano trovare?), “l’Avvocatura comunale, con una mail inviata martedì scorso, ha infatti ricalcolato a quanto deve ammontare il Fondo rischi spese legali: si tratta di quel fondo in cui un ente locale deve accantonare obbligatoriamente delle somme per coprire le spese di quelle cause ad alto rischio. Insomma, un modo per non farsi cogliere impreparati di fronte a una sentenza negativa. Il 31 luglio del 2020 il Fondo era stato stimato in 76,3 milioni, ma quasi sette mesi dopo i legali di Palazzo delle Aquile comunicano che in realtà ne servono di più. Molti di più”. Live Sicilia riporta una dichiarazione del Ragioniere generale Bohuslav Basile: “L’Avvocatura inopinatamente ha comunicato che l’importo complessivo da accantonare deve essere innalzato all’abnorme importo di 193,9 milioni, con un incremento di 117,5 milioni che precipita irrimediabilmente l’ente in una situazione di insuperabile precarietà e dissesto”. Commenta ancora Live Sicilia: “Chi conosce il Ragioniere generale, sa quanto pesi ogni singola parola: dall’avverbio inopinatamente, proprio perché inaspettato, all’aggettivo abnorme, perché tale è un aumento di 117 milioni, fino all’amara previsione di una ‘insuperabile precarietà’ che porta inevitabilmente al dissesto. Un termine, quest’ultimo, che Basile finora non aveva mai messo nero su bianco ma che a questo punto diventa un rischio concretissimo”.
Qualcuno ha avvertito i cittadini di Palermo che il dissesto lo pagheranno loro con un aumento di tasse e imposte comunali?