Il sistema economico liberista dell’Unione europea è imperniato export: più si esporta, meglio è. Non per tutti, in verità, ma per la Germania sì. Per questo quando l’ex presidente USA, Donald Trump, ha appioppato i dazi doganali all’Europa è stato demonizzato e visto come il ‘cattivo’. Anche se la ragione gliel’aveva data il WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio. La notizia è che anche il nuovo presidente USA, Joe Biden il ‘Buono’, ha confermato i dazi doganali all’Unione europea! Una bella fregatura, per l’Europa, visto che ad essere colpiti sono i formaggi Svizzero ed Emmental, poi il Groviera e alcuni tipi di Gorgonzola. E ancora lo Cheddar, il formaggio più diffuso in Inghilterra. E poi i formaggi di latte ovino (si salva il Pecorino da grattugiare). E, ancora, tanti formaggi stagionati e freschi, comprese incluse mozzarelle. Poi lo Yogurt e il Burro. E la frutta congelata. E ancora carne di maiale, Prosciutti di maiale, Spalle di maiale, Salsicce di maiale, Frattaglie di maiale e, in generale, sui preparati di carne suina. E ancora Cozze, Vongole e Molluschi. E ancora Ciliegie, Pesche, Arance, Mandarini, Clementine, Limoni, Pere. E ancora Gelatine di Ribes e i Frutti di bosco, Succhi di Pera e di Prugna, Liquori e Amari.
Sì, una bella fregatura che il presidente USA ‘amico’, il democratico Biden, avrebbe dovuto ‘cassare’. Così almeno pensavano in Europa. Ma che, almeno per ora, rimane. “Biden è stato descritto come ‘L’amico dell’Europa’ – scrive scenarieconomici.it – come una nuova era dopo la presidenza del ‘Pazzo’ Trump che aveva imposto i dazi all’alleata Unione Europea per la vicenda degli aiuti di stato ad Airbus. Cosa fa il nuovo presidente ? Conferma i dazi ad Airbus. Allora Biden, alla fine, non è poi così diverso da Trump”. Non è diverso perché un presidente americano, per definizione, fa gli interessi dell’America. Non come l’Unione europea che fa gli interessi della Germania e, in seconda battuta, dell’Europa del Nord. Rifilando all’Europa mediterranea il CETA, il grano canadese e l’olio d’oliva tunisino!
E l’Europa che fa? “Valdis Dombrovskis, commissario UE anche al commercio, appoggiato da Macron – leggiamo sempre su scenarieconomici.it – sta cercando di arrivare a una soluzione attraverso una trattativa, mediata, ma questo rivela tutta la debolezza dell’Unione: con un surplus commerciale enorme e crescente non si può fare una guerra commerciale, perché questa sarebbe immediatamente perdente”. E qui casca l’asino dell’Unione europea dell’euro, anzi, i simpatici e geniali ‘asini’ che la controllano. Perché impostare un sistema economico sui crismi del liberismo economico – export in primo luogo – quando il mercato americano, il più importante mercato per tanti prodotti europei – dava già segni di ‘stanchezza’ ancor prima che Trump appioppasse i dazi doganali era già un errore. Figuriamoci con la conferma dei dazi e con il Covid che non incoraggia certi i consumi. Verranno tolti i dazi doganali americani? Ricordiamoci che ormai il sistema economico statunitense si è assestato. Togliere i dazi doganali significherebbe mettere in difficoltà tante aziende americane. Non crediamo che in questo momento l’America lo farà. Anzi.
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