Che fine faranno i ‘Paperoni’ del Consorzio autostrade siciliane (Cas)? La domanda circola in queste ore ‘febbrili’, dopo che il Parlamento siciliano ha approvato una legge per la ‘trasformazione’ dello stesso Cas che, da entità mistico-spirituale, entrerà a far parte, a tutti gli effetti, del cosiddetto “immanente della Regione siciliana”. Siamo, insomma, nell’ambito dell’alta ‘filosofia’: non a caso, per questo passaggio a tratti persino epistemologico è stato chiamato, niente poco di meno, che l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione siciliana, Marco Falcone, erede indiretto di Gorgia da Lentini. Per l’occasione, in questa trasformazione alchemico-politica, il grande assessore-filosofo Falcone è stato assistito dal presidente della Regione in persona, Nello Musumeci da Militello in Val di Catania e dai suoi cavalli.
“Era un impegno che il mio governo aveva preso con i lavoratori del Consorzio delle autostrade e che oggi è stato mantenuto – dice Musumeci tra una cavalcata e l’altra -. La trasformazione da ente pubblico non economico a ente pubblico economico è una realtà. Si tratta di un ulteriore tassello nel percorso di valorizzazione che abbiamo avviato fin dal nostro insediamento: a cominciare da una nuova governance, per proseguire con la ripresa delle manutenzioni su tutta le arterie autostradali di competenza, con i controlli straordinari per verificare la sicurezza di viadotti e ponti e per finire con la ripartenza dei cantieri della Siracusa-Gela”. In realtà, la gestione del Cas, da parte dell’attuale Governo regionale, è stata un po’ altalenante. Per la cronaca, il Cas, sulla carta (vetrata?), gestisce l’autostrada Palermo-Messina, la Messina-Catania e la Siracusa-Gela dove sono in corso lavori ‘eterni’.
Non ci crederete, ma nel comunicato della presidenza della Regione si legge persino dell’approvazione, da parte dell’Assemblea regionale siciliana, della norma che cambia “l’abito giuridico” del Consorzio per le autostrade siciliane. Che sarà mai questo “abito giuridico”? Dove le hanno trovate queste due parole che, messe insieme, diventano un manifesto al reboante? “Abbiamo sanato – riprende Musumeci – una vicenda che si trascinava da moltissimi anni. Per questo esito voglio ringraziare il Parlamento siciliano che, con spirito collaborativo, ha contribuito a migliorare il testo”. E il ‘filosofo’ Falcone che ci racconta? Eccolo: “Abbiamo lungamente lavorato a questo risultato atteso addirittura da quindici anni e per questo ringraziamo l’aula, le forze politiche e anche i sindacati, tutti attori che hanno compreso l’importanza di questa riforma che entro 120 giorni troverà piena applicazione”.
Ma come? Accussì finiu? Quattro mesi vi volete prendere, presidente Musumeci e assessore Falcone? Prima partite sparati, noi vi regaliamo il “vestito” di filosofi e voi va pigghiati commura? Ancora il ‘filosofo’ Falcone: “Oggi il governo Musumeci scrive la pagina più importante per il processo di evoluzione del Cas, trasformandolo in ente pubblico economico, ma mantenendone le finalità istituzionali. L’ente potrà così operare da impresa, in direzione di una maggiore efficienza amministrativa e gestionale, favorendo rinnovo del personale e capacità d’azione di quello che, per tutti, purtroppo era noto come un carrozzone. Dal 2018 a oggi, con il rilancio di manutenzione, progettazioni e ammodernamento di tutta la rete, abbiamo attuato un’inversione di tendenza che questa riforma punta a rendere strutturale”.