Le varianti del virus SARS-COV-2 avanzano. Sono presenti anche in Sicilia. La presidente della Commissione europea europea, Ursula von der Leyen, ammette che la situazione si complica: “Abbiamo bisogno di prepararci oggi a uno scenario nel quale il virus potrebbe non essere più contrastato a sufficienza dai vaccini attuali”. Invece dai vaccini futuri sì? Mah… Tutto questo mentre il sindacato autonomo della scuola, Anief, ricorda che “la Bbc conferma che il Sudafrica ha deciso di sospendere temporaneamente la somministrazione dei vaccini prodotti da AstraZeneca“. La motivazione è nota: non offre garanzie. Il vaccino di AstraZeneca è arrivato anche in Italia. E a chi lo vorrebbero rifilare? Ai docenti della scuola! “L’Università di Johannesburg – si legge sempre nel comunicato dell’Anief – avrebbe dimostrato, con uno studio, la limitata efficacia del siero contro la variante sudafricana del Coronavirus. Il risultato è ancora incompleto, ma al momento la campagna vaccinale locale risulta in stand by. In Italia, nel frattempo, sono in attesa del vaccino 1,3 milioni di insegnanti e amministrativi”.
Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, i rivolge al Ministro della Salute uscente, Roberto Speranza, e lo invita ad aprire un’inchiesta per tutelare il personale scolastico: “Occorre sicuramente fare in fretta a vaccinare a tappeto tutto il personale scolastico, particolarmente esposto, in alta percentuale over 55 e quindi più a rischio – dice Pacifico -. Ma bisogna anche prevedere la somministrazione di un vaccino che offra ampie garanzie, quelle che AstraZeneca non dava prima per gli individui più avanti negli anni e che dà ancora meno oggi per tutti alla luce delle ultime sperimentazioni”.
Insomma, all’Anief il vaccino AstraZeneca non va proprio giù: Anief ribadisce che per restringere i rischi da contagio da Covid-19 bisogna fare presto, ma anche fare bene: alcuni virologi hanno già detto che fra poche settimane i nuovi casi torneranno a salire per via dell’allentamento delle restrizioni avviato da qualche giorno. Nel contempo, non c’è altra strada che lo screening permanente: “Va immediatamente attuata – conclude ancora Marcello Pacifico – una attenta mappatura dei contagi, con tamponi rapidi rinofaringei continuativi per tutti gli studenti e anche per docenti e personale Ata. E dimezzando il numero di alunni per classe”.