La variante inglese del SARS-COV-2 comincia a fare paura. Che sia più letale è già noto da qualche tempo. Ora si va diffondendo e infetta anche chi è stato colpito e ha superato la malattia. Fino a questo momento, in Italia, i casi di soggetti colpiti da questa variante sono stati registrati in Abruzzo, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Toscana e Umbria. Si tratta di una variante che dà luogo a una malattia con un quadro più preoccupante rispetto alla malattia che fino ad oggi abbiamo conosciuto. La domanda è: cosa fare per prevenire la diffusione di questa variante? A nostro modesto avviso, la via non può che essere una: bloccare la libera circolazione delle persone. E’ inutile che ci raccontano che si fanno i controlli negli aeroporti, nei porti, nei treni e via continuando. I controlli servono a poco: basta n solo infettato per diffondere l’infezione.
Molto importante il sequenziamento del virus: ma questo si effettua – per chi ha le strumentazioni per effettuarlo – quando di rivelano anomalie nell’aumento dei nuovi casi. In Sicilia c’è qualcuno che si occupa del sequenziamento? Noi riteniamo – lo ribadiamo ancora una volta – che oltre a rispettare le misure sanitarie sarebbe opportuno evitare il rimescolamento del virus con il via vai delle persone. Anche perché c’è il pericolo – che per alcuni casi sarebbe già realtà – che le varianti resistano al vaccino. Non serve a niente dire alle persone di indossare la mascherina: oltre a questa prescrizione bisogna provare a impedire che il virus arrivi. Ci rendiamo conto che la situazione è difficile. Proprio in queste ore si registra la protesta di tanti ristoratori. lamentele giustissime, quelle di chi opera in questo settore. E ci chiediamo fino a che punto il passato Governo nazionale, invece di spendere tanti soldi i banchi di scuola con le rotelle, biciclette e monopattini non avrebbe fatto bene a sostenere chi aveva più bisogno. Non sarebbe stato più corretto aiutare chi ha chiuso la propria attività? E’ una riflessione che dovrebbero fare i protagonisti del nuovo Governo nazionale.
La nostra sensazione è che, in Italia, tra tante persone, soprattutto in prossimità dell’arrivo della stagione calda, passi la convinzione che, con il caldo il virus andrà via. Noi ce lo auguriamo e ci auguriamo che il virus sparisca per sempre dalle nostre vite. Ma bisogna essere realisti e mettere nel conto che potrebbe non essere così. E allora bisogna tenere conto che il virus che circolava lo scorso anno non è lo stesso di quello che potrebbe circolare quest’anno perché, per l’appunto, sono intervenute le variazioni. E allora è quanto mai opportuno pendere le dovute precauzioni.