Il ‘buco’ del Bilancio regionale lo pagheranno i forestali, i Consorzi di Bonifica e il Trasporto locale?

2 febbraio 2021
  • Noi ogni tanto ci ricordiamo di essere stati cronisti politici. E quando lo ricordiamo ci accorgiamo che la Regione siciliana è messa veramente male 
  • Lo ‘spirito’ del Governo Musumeci: forti con i deboli e deboli con i forti: Formazione professionale insegna…
  • Cosa daranno a bere i governanti regionali alle categorie sociali che subiranno i tagli? La favoletta dei fondi europei…
  • E’ inutile che Musumeci & Armao arzigogolano: l’accordo finanziario che hanno firmato a Roma è insostenibile!

Noi ogni tanto ci ricordiamo di essere stati cronisti politici. E quando lo ricordiamo ci accorgiamo che la Regione siciliana è messa veramente male

Va bene, ragazzi, oggi ci ricordiamo che, nella vita, abbiamo fatto anche i cronisti politici. Occupandoci proprio di politica regionale. Cioè dei ‘campioni’ di Palazzo Reale e di Palazzo d’Orleans. E lo facciamo alla maniera nostra: fregandocene di tutti e di tutto e scrivendo quello che vediamo e che pensiamo. Cominciamo col dire che, bontà loro, con qualche settimana di ritardo persino gli assessori del Governo regionale di Nello Musumeci, come si usa dire dalle nostre parti, s’arruspigghiaru: pensate un po’, si sono accorti che il loro presidente e il loro collega assessore Gaetano Armao hanno firmato con Roma un accordo finanziario un po’ infame. Per quest’anno, dal Bilancio regionale, c’è da tagliare 40 milioni di euro. Anzi, in realtà, potrebbero essere 60 milioni i milioni di euro da tagliare, per evitare di tagliarne 80 il prossimo anno in tempo di elezioni. Le strade sono due: o tagli ‘orizzontali’ in tutti gli assessorati (sarebbe la cosa più giusta: ma quante sono le cose giuste fatte da Musumeci e Armao da quando sono al Governo?), o scegliere le vittime sacrificali…

Lo ‘spirito’ del Governo Musumeci: forti con i deboli e deboli con i forti: Formazione professionale insegna…

Volete sapere come finirà ‘ sta storia? Conoscendo i tipi non è difficile immaginarlo. Fino ad oggi il Governo Musumeci ha seguito una linea ‘aulica’: forte con i deboli (vedere il trattamento che Musumeci e compagni hanno riservato ai disoccupati della Formazione professionale: tanto con il COVID non possono manifestare e, se fanno troppo casino, li facciamo pure condannare!) e debole con i forti (l’accordo finanziario firmato con la Ragioneria generale dello Stato, che ormai è la vera padrona della Sicilia, anche se 5 milioni di siciliani ancora non lo sanno). Morale: cercheranno i deboli ai quali far pagare il conto. Li hanno già trovati? In buona parte, sì. A pagare il conto potrebbero essere gli operai della Forestale, i dipendenti dei Consorzi di Bonifica e il Trasporto pubblico locale. Più qualche taglio, magari da appioppare ai Comuni.

Cosa daranno a bere i governanti regionali alle categorie sociali che subiranno i tagli? La favoletta dei fondi europei…

A questo punto la domanda è: come faranno Musumeci e i suoi assessori ad evitare che esploda un ‘gran bordello’? Semplicissimo: diranno ai penalizati di turno – magari gli operai della Forestale, ai dipendenti dei Consorzi dei Consorzi di Bonifica e al mondo dei trasporti locali -: state tranquilli che i soldi che togliamo oggi li rimetteremo a breve prendendoli dai fondi europei. C’è da crederci? Assolutamente no. In primo luogo, perché i fondi europei sono per investimenti e non per spesa corrente. In secondo luogo perché a Bruxelles – e questa è una nostra indiscrezione – stanno controllando sia l’aspetto legato al cofinanziamento di Stato e Regione (per verificare se è stato rispettato), sia il rispetto del principio di addizionalità: ovvero se i fondi strutturali erogati alla Sicilia e già spesi sono stati aggiuntivi o sostitutivi rispetto ai fondi dello Stato. E qui ci sarà da ridere, perché, stando a regolamenti e leggi europee, i fondi strutturali debbono aggiungersi ai fondi dello Stato e non sostituire gli interventi dello Stato! E su questi punti ci saranno, in prospettiva, ‘casini giusti’.

E’ inutile che Musumeci e& Armao arzigogolano: l’accordo finanziario che hanno firmato a Roma è insostenibile!

Figuriamoci se, in questo scenario, la Regione siciliana riuscirà a trasformare i fondi europei destinati agli investimenti in fondi regionali per la pesa corrente. Vero è che Musumeci e Armao – sempre con qualche anno di ritardo (ognuno ha i suoi tempi), hanno capito quello che Totò Cuffaro capì due minuti dopo essere stato eletto presidente della Regione siciliana nel 2001: e cioè che, per la spesa dei fondi europei, meglio affidarsi a un dirigente del Ministero dell’Economia. Cuffaro, allora, chiamò in Sicilia Gabriella Palocci, che riuscì a spendere tutti i fondi europei di Agenda 2000 prendendo tutte le premialità possibili e immaginabili. Il Governo Musumeci ha nominato al vertice del dipartimento Programmazione un dirigente dell’Agenzia per la coesione territoriale, Federico Lasco. Basterà? I tempi sono cambiati. E, in ogni caso, se a Roma non arriverà un nuovo Governo, con l’accordo finanziario che ‘attuale Governo regionale ha firmato a Roma, non ci potranno essere fondi europei per arginare il cataclisma che si presenterà nel 2023, a meno che l’accordo infame non venga revocato.

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