da Costantino Guzzo
segretario regionale Sifus Confali Formazione professionale Sicilia
riceviamo e pubblichiamo
Chiunque ancora sia capace di autocontrollo e di non lasciarsi andare alla disperazione sa perfettamente che l’Avviso 8 non rappresenta la soluzione finale della vertenza in corso del comparto Formazione professionale della Sicilia; è solo uno specchietto per le allodole, come prima lo fu l’Avviso 2. Può sperticarsi le mani nell’auto-applaudirsi, il caro assessore regionale, già Rettore e Onorevole e Radiologo ma, quando sostiene che la “Formazione” è ripartita, odora di “fumo”, evanescente e inconsistente come il fiato del suo collega presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Come Organizzazione Sindacale non possiamo condannare gli ex lavoratori storici che pensano di dissetarsi a questa nuova fonte, l’Avviso 8, a questo abbeveratoio: è chiaro che nel torrido deserto non si può stare a guardare alla qualità dell’acqua e alla sua sanità. Ciò che condanniamo è l’inganno; ingannare in tempi di torrida disoccupazione significa continuare a perpetrare ‘macelleria sociale’ e dal bubbone passare alla cancrena: il bisogno è bisogno e “tutto per un pezzo di pane provvisorio” e baciamo le mani a chi ce lo offre, questo è il malvezzo da combattere.
Ma la vera nefandezza, in tutto questo palese inganno, è il silenzio assordante dei sindacati firmatari che non rivendicano più né la continuità lavorativa, né tutte le tutele previste dal CCNL, anch’essi dimentichi della vera battaglia antimafia, che è battaglia per il lavoro e non certo quella battaglia di taluni altri soggetti (tipo antimafia di facciata e “compagni”), che studiano come mettere nel bisogno il lavoratore per poi tenerlo al giogo come servo e cliente. L’assessore, anzi gli assessori, devono mettere in campo soluzioni credibili, definitive e di sistema, senza più giri di parole, senza cercar più alcun capro espiatorio, iniziando dalla riqualificazione mirata alla ricollocazione, utilizzando subito i 10 milioni di euro postati in Finanziaria (per la riqualificazione e la ricollocazione), ma soprattutto, inizi l’assessore Lagalla, a mettere in campo e utilizzare la somma dei 50 milioni di cui ha parlato tanto in diversi incontri sindacali, somma che ha sempre detto di voler utilizzare per azioni verso l’auto impiego ed i prepensionamenti. Probabilmente sono 50 milioni di propaganda, utili ad apparire qua e là sui tavoli sindacali, come un tempo apparivano e sparivano i carri armati di Mussolini.
I lavoratori storici, creduti di serie B, del comparto Formazione professionale, sono stanchi di “CHIACCHIERE E TABACCHIERI I LIGNU!!! Senza voler richiamare a sproposito “Il giorno della civetta” di sciasciana memoria, da domani i lavoratori partiranno con i loro “3 giorni della civetta”, 3 giorni di presidio per la verità, la giustizia e il lavoro. Lunedì presso la Prefettura di Palermo, Martedì presso l’assessorato Istruzione e Formazione, e infine Mercoledì presso l’assessorato alla Famiglia e Politiche Sociali.