da Silvia Potenza
responsabile provinciale di Palermo del Sifus Confali Formazione
riceviamo e pubblichiamo
Appena qualche mese addietro i giornali siciliani avevano ospitato l’ennesima polemica su aumenti e/o premialità economiche alla burocrazia regionale siciliana. Quanto emerso stamane a seguito dei rilievi della Corte dei Conti ci porta ad una sola riflessione: non è concepibile che burocrati strapagati mandino in crisi un “sistema Regione” grande come uno Stato nazionale quale la Grecia. È incommentabile, inconcepibile che il Governatore gratifichi con premi di produzione, a suon di denari sonanti, burocrati incapaci di predisporre un rendiconto passabile al vaglio della Corte dei Conti. È inconcepibile che la gente di Sicilia sia beffata e per errori di burocrazia debba ancora attendere i benefici di una Finanziaria costruita guardando alle gravità dell’emergenza Covid e votata in aula a fine Aprile 2020.
È indecoroso e incommentabile, in tempi tanto gravi, che l’assessorato regionale alla Pubblica Istruzione e Formazione Professionale tenga in bilancio immobilizzati 230 milioni di euro, senza neppure aver predisposto gli atti di impegno. È ancor più insensato, assurdo, che l’assessore Roberto Lagalla, disponendo di ampie risorse da investire, pare 230 milioni di euro da poter utilizzare nel settore della Formazione Professionale, non giunga alla volontà di affrontare alla radice, e una volta per tutte, la questione della stabilizzazione degli ex dipendenti della Formazione professionale e non rammenti, lo stesso assessore, che costoro sono inseriti in un Albo regionale e tutelati da una legge regionale che garantisce continuità lavorativa e retributiva.
È inverecondo l’uso allegro della parola data da parte del Presidente della Regione siciliana, che in campagna elettorale dichiarava di voler dar vita ad un’Agenzia Unica degli operatori della Formazione professionale col fine di risolvere definitivamente i problemi logistici del settore e nel contempo regolarizzare gli ex lavoratori, salvo poi non decidere alcunché. È mortificante, ancor più che inconcepibile, poi, che circa 5.000 famiglie di onesti ex lavoratori siciliani della Formazione professionale vivano in penose difficoltà, in balia ai giochetti sporchi della politica, non godendo ormai da anni di nessun ammortizzatore sociale.
Caro Governatore, “cosa” diventerà bellissima? Manterrà Ella, un giorno non lontano da venire, le promesse fatte in campagna elettorale nel 2017? Intanto gli ex lavoratori storici del comparto, illecitamente licenziati e già sfruttati da enti predatori, abbandonati oggi pure dall’attuale Amministrazione regionale (malgrado la continuità lavorativa venga richiamata nell’Avviso ), si preparano a nuovi tre lunghi giorni di presidio anche a rischio della loro incolumità, atteso il pericolo pandemico! Lunedì prossimo saremo davanti la sede della Prefettura di Palermo; Martedì prossimo davanti la sede dell’assessorato regionale alla Formazione professionale; Mercoledì saremo davanti la sede dell’assessorato al Lavoro.
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