di Teresa Frusteri
Strappo politico al Comune di Militello Rosmarino, piccolo Comune della provincia di Messina. Il sindaco Salvatore Riotta, ieri, ha tolto la delega all’assessore Giuseppina Miraglia Fagiano. Insomma, ha ‘silurato’ l’assessore comunale. Motivo: “Incomprensioni che hanno influito negativamente sulla efficacia dell’attività svolta compromettendo l’immagine e la credibilità politica del sindaco, nonché di tutta la compagine amministrativa”, scrive il primo cittadino. Frasi, mormorii, atteggiamenti, messi in atto dall’ex assessore che avrebbero “portato al progressivo affievolimento del rapporto fiduciario”. Giuseppina Miraglia era stata nominata assessore alla Pubblica Istruzione Tributi e Bilancio, Verde Pubblico, Servizi Sociali, Servizi Cimiteriali il 21 Settembre del 2020. “Mi aspettavo questa decisione – ha detto l’ormai ex assessore comunale a Nebrodinews – perché il sindaco ha sempre preso decisioni senza discutere, accentrava tutto il potere dicendo di essere lui il sindaco. Siccome io, chi mi conosce lo sa, sono una persona che non le manda a dire, ho sempre contestato questo atteggiamento”.
Tanto lo stupore a Militello, anche da parte degli esponenti dell’opposizione: “La nostra Militello Rosmarino continua a pagare l’ingiusto prezzo degli sbalzi di umore e delle piccole rivalse personali di una squadra confusa e immobile, nata non per costruire il futuro ma solo per vendicarsi del passato”. Inizia così il lungo post pubblicato sulla pagina Facebook dal capogruppo di minoranza e a nome dell’intera coalizione “Militello Migliore”, dopo che il sindaco Salvatore Riotta ha tolto la delega all’assessore Miraglia Fagiano. “I dubbi sulla utilità di una squadra amministrativa – scrive Teresa Travaglia – che modifica continuamente la propria composizione li avevamo espressi, purtroppo, più volte. Adesso si è raggiunta la matematica certezza della insostenibilità di una tale gestione della Giunta comunale.
Tante le domande che i cittadini di Militello Rosmarino si pongono in queste ore. E di queste domanda si fanno interpreti le opposizioni presenti in Consiglio comunale: “Quale continuità può essere assicurata dalla cronica instabilità delle cariche? Quali risultati vantaggiosi per la comunità può produrre la variabilità e la discontinuità del ruolo? Quale buon andamento può garantire la perenne rotazione di assessorati e assessori che salgono e scendono come i bambini sulla giostra di una scuola materna, facendosi gli sgambetti e nascondendosi le caramelle? Risulta difficile comprendere in che modo l’azione dell’assessore Pina Miraglia possa aver ‘compromesso l’immagine e la credibilità politica del Sindaco nonché di tutta la compagine amministrativa’, come invece viene affermato nella determina di revoca”.
“Al di là della correttezza formale del provvedimento del Sindaco (che, essendo carente di effettiva motivazione, appare – anche questo – illegittimo) – dicono sempre gli esponenti dell’opposizione- ciò che amareggia è la considerazione che oggi nel nostro Comune si possa essere cacciati per aver espresso liberamente il proprio pensiero o anche per aver intrattenuto un minimo indispensabile dialogo con le altre parti politiche o, ancor di più, per aver affermato che l’amicizia venga prima della politica comunale. Qualcuno ricordi però che, durante questa telenovela infinita, la Nostra Militello Rosmarino continua a pagare l’ingiusto prezzo degli sbalzi di umore e delle piccole rivalse personali di una squadra confusa e immobile, nata non per costruire il futuro ma solo per vendicarsi del passato”. Adesso si attendono gli sviluppi. Cosa succederà nel piccolo Comune dei Nebrodi? Ricordiamo che non mancano i malumori per la gestione del Comune. Qualche giorno fa, con un video, abbiamo raccontato l’amarezza di chi si trova a vivere in un quartiere della cittadina abbandonato. È possibile una sfiducia al sindaco?
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