Qualcuno ha aiutato l’assassino di Roberta Siragusa? Chi? E perché l’avrebbe fatto?

29 gennaio 2021
  • Questo particolare diventa un punto importante nell’inchiesta sull’omicidio della ragazza avvenuto a Caccamo
  • Roberta Siragusa è morta dov’è stata ritrovata o da qualche altra parte?
  • Il corpo di Roberta nella parte inferiore è pressoché integro ma devastato in quella superiore
  • La gelosia e le liti dei due fidanzati: “Litigavano spesso, ma facevano sempre la pace” 
  • La ragazza presenta una profonda ferita al volto. E’ morta a causa di questa ferita? O è deceduta in seguito alla caduta nel burrone?

Questo particolare diventa un punto importante nell’inchiesta sull’omicidio della ragazza avvenuto a Caccamo

Che brutta storia, l’omicidio di Roberta Siragusa. Già è terribile l’uccisione di una persona. Man mano che passano le ore emergono altri particolari sempre più sconvolgenti. Due giorni fa abbiamo scritto che non sembrava un giallo, visto che gli inquirenti un’idea, di questa storia di violenza inaudita su una ragazza di 17 anni consumata a Caccamo l’hanno già maturata. Storia completamente diversa dal giallo di Caronia. Ma quello che sta venendo fuori è molto di più. Sin dal primo momento l’indiziato è stato il fidanzato, Pietro Morreale, 19 anni. La novità è che il presunto assassino potrebbe essere stato aiutato. Da chi? E perché sarebbe stato aiutato? Questo particolare diventa un punto-chiave dell’inchiesta condotta dai magistrati della Procura della Repubblica del Tribunale di Termini Imerese. In questo momento Pietro Morreale è in carcere. E’ accusato di omicidio e di occultamento di cadavere.

Roberta Siragusa è morta dov’è stata ritrovata o da qualche altra parte?

L’omicidio della ragazza sarebbe stato commesso nella notte. L’indomani mattina Pietro Morreale e il padre si sono presentati dagli uomini delle forze dell’ordine. Quando la ragazza è stata trovata, grazie alle indicazioni del fidanzato, ci si è posti la domanda: Roberta Siragusa è morta lì dov’è stato rinvenuto il suo corpo o da qualche altra parte? Ora le indagini rivelano alcuni particolari importanti. Le chiavi della ragazza sono state trovate dai carabinieri a due passi dal campo sportivo di Caccamo. L’ipotesi è che possa essere stata uccisa da quelle parti e poi portata nel luogo dov’è stata trovata, in fondo a un dirupo. “Vicino al campo sportivo – scrive il Gip – sono stati repertati una serie di oggetti e di tracce estremamente significativi. Tra essi, in un cumulo di oggetti dati alle fiamme e non del tutto arsi, è stato rinvenuto anche un mazzo di chiavi”. Il mazzo di chiavi è stato mostrato ai genitori della ragazza uccisa che, scrive sempre il Gip, “hanno prima descritto le chiavi di casa in possesso della ragazza la sera della morte e ne hanno riconosciuto la corrispondenza con quelle in uso alla ragazza”.

Il corpo di Roberta nella parte inferiore è pressoché integro ma devastato in quella superiore

Non è un particolare di poco conto. Sul quotidiano La Sicilia, sempre molto puntuale nella cronaca nera, leggiamo altre dichiarazioni del Gip: “Le immagini lasciano sgomenti. Il corpo di Roberta nella parte inferiore è pressoché integro ma devastato in quella superiore. Nel cranio c’è una vistosa ferita che si coglie perfettamente nelle immagini”. “Sono particolari macabri – scrive sempre La Sicilia – descritti dal Gip che ha disposto il carcere nei confronti di Pietro Morreale, accusato di aver assassinato la fidanzata Roberta Siragusa e di aver cercato di bruciarne il cadavere. Roberta giaceva senza vita in fondo a un dirupo. A portare gli inquirenti sul luogo in cui era il cadavere è stato lo stesso Pietro”. La Sicilia riporta anche i motivi per i quali il gip di Termini Imerese ha disposto che Pietro Morreale, accusato dell’assassinio della fidanzata Roberta Siragusa, resti in cella: “Gravissimo quadro cautelare, rischio di inquinamento probatorio, estrema gravità della condotta, determinazione criminale, possibilità che reiteri il reato”. Il Giudice non ha convalidato il fermo disposto dalla Procura sulla base del pericolo di fuga, ma ha comunque accolto la richiesta dell’accusa di applicare all’indagato la custodia cautelare in carcere.

La gelosia e le liti dei due fidanzati: “Litigavano spesso, ma facevano sempre la pace” 

Nell’articolo si legge anche una dichiarazione dal fratello della ragazza uccisa: un “soggetto aggressivo, che faceva uso di sostanze stupefacenti”. “Il fratello della vittima – leggiamo sempre su La Sicilia – ha raccontato ai magistrati «che l’occhio nero della sorella era scaturito da una lite per una canna che lei aveva buttato dal finestrino». «Litigavano spesso – ha detto – ma facevano sempre la pace, in una occasione mentre erano a cena al ristorante, nel gennaio 2020, si erano addirittura picchiati». La relazione si era incrinata nell’ultimo periodo e la causa dei litigi era sempre la gelosia. Il fratello di Roberta ha ricordato che, due o tre settimane prima, Pietro lo aveva chiamato dicendo che era rimasto in panne con l’auto a Monte Rotondo e lui era andato a recuperarlo: la strada era quella dove è stato ritrovato il corpo della sorella”.

La ragazza presenta una profonda ferita al volto. E’ morta a causa di questa ferita? O è deceduta in seguito alla caduta nel burrone?

I carabinieri hanno sequestrato un tablet e un cellulare, entrambi senza sim e senza scheda di memoria. “I militari – leggiamo ancora su La Sicilia – hanno sequestrato anche l’auto la Fiat Punto vista passare quattro volte nei pressi di Monte Rotondo dove è stato trovato il cadavere della giovane. Sull’auto sono in corso i rilievi dei carabinieri del Ris che dovranno accertare se il corpo senza vita di Roberta sia stato trasportato a bordo della Punto dopo l’omicidio. Uno dei punti chiave del delitto, ancora non chiarito, è come è stata uccisa Roberta. A stabilirlo sarà l’autopsia che dovrà essere disposta dallo stesso gip come richiesto dagli avvocati della difesa Giuseppe Di Cesare e Angela Barillaro. Il corpo di Roberta è stato trovato con i jeans abbassati e bruciato nella parte superiore. La ragazza aveva i pantaloni e le scarpe da tennis. I capelli rasati. Non è chiaro se siano stati tagliati o si siano bruciati. «Dovrà essere accertato – scrive il gip – se tale circostanza è dovuta ad un fenomeno di combustione o ad una orribile manifestazione di disprezzo e svilimento della sua identità femminile»”. La ragazza presenta una profonda ferita al volto. E’ morta a causa di questa ferita? O è deceduta in seguito alla caduta nel burrone? Le risposte a queste domande dovrebbero arrivare dall’autopsia. Oltre che la dinamica dell’omicidio, va anche spiegato il movente. E il ruolo di chi ha eventualmente aiutato l’autore dell’omicidio. All’inizio di questa storia non pensavamo a un giallo. Ora, alla luce di quello che va emergendo – e alla luce di quanto non è ancora stato accertato – la vicenda non sembra chiara in tutti i suoi aspetti.

Foto tratta da InformaSicilia

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti