- Al Sud votavano Berlusconi e i berlusconiani del Nord li ricompensavano così…
- L’articolo – che riporta anche il video con le parole di Renato Brunetta – di VESUVIO LIVE
- “Se non avessimo Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, e altre tre o quattro conurbazioni, l’Italia sarebbe il primo Paese d’Europa”
- Che speranze hanno Sud e Sicilia nell’Italia di sempre?
Al Sud votavano Berlusconi e i berlusconiani del Nord li ricompensavano così…
Sulla pagina Facebook Identità siciliana “Conca d’oro” abbiamo ascoltato le parole di Renato Brunetta, veneziano, economista, docente universitario, esponente di spicco di Forza Italia, già Ministro della Repubblica. Le sue affermazioni si possono ascoltare in un video che trovate qui. Lo stesso Brunetta – a quanto pare durante una campagna elettorale – ricorda che prima parlava molto male del Sud, mentre poi ha cambiato idea. Confessiamo che siamo rimasti un po’ stupiti dal Brunetta prima versione, cioè contro il Sud, se non altro perché il Sud e la Sicilia, nei tempi d’oro, assicuravano al partito di Berlusconi tantissimi voti.
L’articolo – che riporta anche il video con le parole di Renato Brunetta – di VESUVIO LIVE
Non avendo capito bene come stavano le cose abbiamo fatto una ricerca sulla rete. E abbiamo trovato un articolo chiarificatore di VESUVIO LIVE. L’articolo è del 7 Marzo del 2018, tre giorni dopo le elezioni politiche. Ecco il titolo dei VESUVIO LIVE: “Brunetta: “Fiero di essere terrone”. Ma anni fa dichiarava: “Napoli cancro dell’Italia”. Insomma, Brunetta doveva essere finito a Napoli in campagna elettorale. Leggiamo l’articolo: “Prima delle elezioni che hanno portato una vittoria netta del Movimento Cinque Stelle nel Sud Italia emergono alcuni retroscena della campagna elettorale che ha del surreale: Renato Brunetta per portare voti al centro-destra dichiarava: ‘Io sono terrone per scelta e mi vanto di esserlo’. In un servizio del programma di La7 Piazza Pulita lo stesso Brunetta anni fa denigrava quello stesso Sud di cui si ora si sente fiero: ‘Se non avessimo Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, e altre tre o quattro conurbazioni, l’Italia sarebbe il primo Paese d’Europa’. Poi continuava rincarando la dose: ‘La conurbazione Napoli-Caserta è un cancro, un cancro sociale, un cancro culturale, etico’. E poi il cambio di rotta, poco prima delle elezioni del 4 Marzo, essendo i seggi del Sud in bilico: ‘La ricchezza, la civiltà, i valori erano al Sud, mentre al Nord c’erano i poveri pastori, un po’ rozzi, senza cultura, senza civiltà. Insomma le dichiarazioni di Brunetta sono lo specchio di questa campagna elettorale, soprattutto del centro-destra, fatta di ipocrisie e falsità per prendere una manciata di voti in più al Sud che invece ha dimostrato di essere stanco della solita politica poco meridionalista”.
“Se non avessimo Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, e altre tre o quattro conurbazioni, l’Italia sarebbe il primo Paese d’Europa”
Tre cose ci colpiscono in questo video. La prima cosa è che un uomo come Brunetta – un economista, un docente universitario che ha ricoperto anche il ruolo di Ministro della Repubblica – possa avere pensato e pronunciato parole così brutte e così errate sul Sud. Non sono solo parole offensive, ma anche sbagliate. La seconda cosa si riassume in una domanda: quando Brunetta diceva: “Se non avessimo Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, e altre tre o quattro conurbazioni, l’Italia sarebbe il primo Paese d’Europa” cosa pensavano gli esponenti di Forza Italia di Napoli, della Campania in generale, della Calabria e della Sicilia? La terza cosa che ci ha colpiti è la facilità con la quale lo stesso Brunetta – in campagna elettorale, quando, come osserva correttamente VESUVIO LIVE, i seggi del Sud erano in bilico – cambia opinione e celebra il Sud. E anzi utilizza le parole che aveva pronunciato in versione anti-terrone quasi come una credenziale per presentarsi bene agli occhi del Sud.
Che speranze hanno Sud e Sicilia nell’Italia di sempre?
Che speranze hanno il Sud e la Sicilia in un Paese del genere? Ce lo chiediamo perché il Sud e la Sicilia, alle elezioni politiche del 2018, hanno votato in massa il Movimento 5 Stelle. Con i grillini che, una volta giunti in Parlamento, hanno tradito il Sud e la Sicilia. Che senso ha per il Sud e la Sicilia continuare a sostenere i partiti politici nazionali? Non è arrivato il momento di pensare, se non ad un unico partito del Sud, almeno a una federazione di partiti delle varie Regioni del Sud, senza alleanze con nessuna delle vecchie forze politiche?
QUI TROVATE L’ARTICOLO DI VESUVIO LIVE E IL VIDEO DI RENATO BRUNETTA
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