- Va riconosciuto all’ex presidente Rosario Crocetta che, in quell’occasione, ha agito nell’interesse dei lavoratori
- Le anomalie riguardavano un gruppo ristretto di lavoratori
- Il nostro articolo del Novembre 2019
- L’amarezza di Adriana Vitale
Va riconosciuto all’ex presidente Rosario Crocetta che, in quell’occasione, ha agito nell’interesse dei lavoratori
Nessun danno erariale nella gestione del progetto Spartacus. Così ha deciso la sezione giurisdizionale di appello della Corte dei Conti per la Sicilia, che ha ribaltato il verdetto di primo grado. Assolti l’ex presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, l’ex assessore regionale, Ester Bonafede, e l’allora dirigente generale Anna Rosa Corsello. In primo grado erano stati condannati a pagare 700 mila euro ciascuno. Condanne ora azzerate. Sono stata inoltre confermate le assoluzioni degli ex assessori Nino Bartolotta, Luca Bianchi, Dario Cartabellotta, Patrizia Valenti, Lucia Borsellino, Mariella Lo Bello, Nicolò Marino, Nelli Scilabra, Michela Stancheris e Linda Vancheri. La gestione del progetto era stata affidata ai poco meno di mille e 800 lavoratori degli sportelli multifunzionali che, nel 2013 – anno in cui comincia questa storia – erano già stati licenziati dall’amministrazione regionale, insieme ai dipendenti della Formazione professionale (circa 8 mila lavoratori). Per onestà di cronaca, dobbiamo dire che l’allora presidente della Regione, Crocetta, in quell’occasione, si è assunta la responsabilità politica del progetto Spartacus: e questo va a suo merito, perché ha dato lavoro – anche se per meno di un anno – a quasi mille e 800 lavoratori disoccupati.
Le anomalie riguardavano un gruppo ristretto di lavoratori
Per l’accusa ci sarebbero stati sprechi, corsi fantasma, materiale didattico mai consegnato e altre irregolarità. Per quello che ricordiamo noi di questa storia – allora eravamo in rete con LinkSicilia – alcuni di questi lavoratori non avevano agito in modo regolare. Ma era una sparuta minoranza. Da quello che leggiamo in un articolo su PALERMOTODAY i nostri dubbi sono sono almeno in parte confermati: “Tutte le disfunzioni attinenti alla fase di esecuzione del progetto Spartacus, comprese quelle circa l’operato di alcuni lavoratori assunti (sono stati effettuati sopralluoghi su 15 sedi a fronte di 232 sedi) – si legge nella motivazione della sentenza – non possono comportare di per sé un danno erariale riferibile all’intero progetto; inoltre, essendo la responsabilità amministrativa di natura personale sarebbe stato necessario individuare i soggetti ai quali singolarmente rivolgere le contestazioni, con l’indicazione degli specifici obblighi di servizio violati e il danno conseguente”.
Il nostro articolo del Novembre 2019
Noi ci siamo occupati di questa storia nel Novembre del 2019. La vicenda, come già ricordato, comincia nel 2013. “Il Governo regionale dell’epoca, presieduto da Rosario Crocetta – scrivevamo nel Novembre 2013 – decide di far lavorare questo personale utilizzando un ente formativo regionale, il citato Ciapi di Priolo, con sede a Siracusa (in realtà il Ciapi aveva sede anche a Palermo: ma questo ente con sede a Palermo era rimasto invischiato in una vicenda giudiziaria). Il progetto è da 36 milioni di euro. E coinvolge 1760 ex sportellisti esperti in politiche del lavoro. Quello che è successo lo sanno la Procura contabile e i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria. Secondo la Corte dei Conti, i soldi sarebbero stati ‘sperperati’. E ci sarebbero stati anche corsi ‘fantasma’. Noi, allora, c’eravamo. E su Link Sicilia seguivamo con grande attenzione sia la Formazione professionale, sia le politiche del lavoro. A noi – ma il nostro è un giudizio che vale poco, perché non abbiamo tutti gli elementi a disposizione – il progetto Spartcus è sempre sembrato uno dei pochi provvedimenti in favore dei lavoratori adottato dal Governo Crocetta; e, per quello che sappiamo, i risultati, o meglio, gli obiettivi – così almeno ci dicevano in quegli anni – erano stati raggiunti. Ma – lo ribadiamo – noi non conosciamo tutti gli atti: e non possiamo escludere la presenza di ‘furbetti’. Oggi sulla vicenda torna la Corte dei Conti. Con il procuratore Gianluca Albo, secondo il quale, come già accennato, ci sarebbe stato ‘sperpero di denaro pubblico’ e responsabilità più estese rispetto a quanto stabilito in primo grado. Ii magistrato contabile chiama in causa la Giunta regionale dell’epoca che, leggiamo su LiveSicilia, ‘ha consapevolezza e avalla tutte le modalità improvvisate ed illecite della gestione dell’ingentissimo affidamento diretto e tale avallo con formale delibera di giunta dà un impulso determinante alla mala gestio in grado di bruciare frettolosamente circa 36 milioni di euro’. Da qui la richiesta di condannare Crocetta, Bonafede e Corsello a pagare 7 milioni e 300 mila euro a testa – conclude l’articolo di Live Sicilia -. Tutti gli altri dovrebbero sborsare 790 mila euro ciascuno”. Poi, in realtà, undici assessori sono stati scagionati. “Il nostro augurio – concludevamo il nostro articolo – è che questa vicenda non crei altri intralci agli ex dipendenti degli Sportelli multifunzionali che stanno provando in tutti i modi a tornare a svolgere il proprio lavoro”.
L’amarezza di Adriana Vitale
Almeno un problema, per gli ex sportellisti, è venuto meno. Ma, da quello che sappiamo, non hanno ancora risolto il problema più importante: il lavoro. Sulla vicenda leggiamo alcuni passi di un post su Facebook scritto da Adriana Vitale, un ex sportellista che, da anni, si batte per riavere il proprio posto di lavoro: “Si chiude una pagina, tra le più allucinanti, con la fisiologica assoluzione di tutti i protagonisti del progetto ‘Spartacus’. Provo sollievo per la dott.ssa Corsello, rea di aver ottemperato la legge per far percepire le spettanze ai cassaintegrati e nel contempo affidare, a chi del mestiere, il compito di eseguire le misure atte al raggiungimento del risultato, oltre che dare continuità lavorativa agli ex sportellisti, buttati in mezzo alla strada. Già di suo tutto questo ne avrebbe dovuto sancire la regolarità delle azioni. Un percorso che avrebbe dato soluzione a decine di centinaia di lavoratori, ma successivamente utilizzato e rilanciato ogni qual volta la soluzione era a portata di mano, titoloni di giornali e il gioco era fatto… Adesso spero che chi di dovere vada fino in fondo e punisca chi ha ordito tutta questa messa in scena che ha distrutto intere famiglie, che ha causato suicidi, che ha infangato gente perbene, che ha fatto sprecare danaro pubblico… Cosa avete guadagnato? – chiede Adriana Vitale a chi ha causato questa vicenda -.In mezzo alla strada siete rimasti voi e, ancora più grave, avete trascinato nel baratro la gente perbene. Avrete a vita sulla coscienza decine di centinai di famiglie perbene”.
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