E ora chi glielo dice a Pino Aprile e agli amici del Movimento 24 Agosto? Vero è che della Sicilia politica sanno poco o nulla, vero è che la Sicilia è cosa diversa dal resto del Sud, ma scoprire che contro un accordo-capestro ai danni di 5 milioni di Siciliani la Lega protesta e difende la stessa Sicilia, mentre la vecchia politica tace, beh, non è proprio una notizia da niente. O no? Di questa storia abbiamo scritto ampiamente la scorsa settimana:
Insostenibile, per la Sicilia, il taglio di 1,7 miliardi dopo gli scippi di Renzi
Verrebbero penalizzati Comuni, forestali, Consorzi di Bonifica, Servizi sociali, associazioni e fondazioni culturali e via continuando
L’inutile viaggio di Musumeci a Pontida
O bere o affogare!
Roma vuole imporre ai Siciliani tagli totalmente insostenibili!
Abbiamo anche ripreso una dichiarazione del professore Massimo Costa, che nella vita insegna Economia all’Università di Palermo. Eppure, dal Governo regionale, non abbiamo letto una dichiarazione critica. E nemmeno dai nostri amici ‘meridionalisti’. Sì, stanno zitti anche gli attuali governanti siciliani. Si spaventano che Roma blocchi anche l’accordo-capestro, impedendo al Parlamento della nostra Isola di approvare il Bilancio 2021 – o legge di stabilità 2021, che dir si voglia – provocando lo scioglimento anticipato della legislatura? Veramente brutto, il momento storico che stiamo vivendo. E veramente pessimo è l’attuale Governo nazionale che sta colpendo la Sicilia in un momento delicatissimo. Già, il Governo Conte bis, quello che cerca i “costruttori” per finire di buttare già la Sicilia. Chissà cosa ne pensano di questa porcata i sostenitori siciliani del Governo Conte bis, ammesso che capiscano di cosa si sta trattando…
In tutto questo non possiamo non registrare un paradosso politico. Così,
In realtà, le cose non stanno proprio così, perché i grillini siciliani, nella passata legislatura, qualcosa l’hanno detta: per esempio, hanno criticato la cancellazione truffaldina, dal Bilancio regionale, dei crediti vantati dalla Regione siciliana anche verso lo Stato: ed è proprio questa cancellazione dei crediti vantati dalla Regione che ha provocato in buona parte il ‘buco’ di 1,7 miliardi di euro che ora dovrà essere pagato dagli ignari cittadini siciliani! Oggi i grillini siciliani hanno cambiato opinione nell’illusione che i Siciliani non si accorgano di come stanno in realtà le cose. In verità i Siciliani hanno capito benissimo che i responsabili dei disastri finanziari della Regione siciliana sono i signori del PD e anche gli stessi grillini che, oggi, stanno cambiando le carte in tavola perché si ritrovano alleati del PD, non capendo che in Sicilia perderanno quasi tutti i consensi. Anche nei Comuni – durante la campagna elettorale – sarà importante spiegare ai cittadini quello che stanno combinando PD e grillini con l’accordo-capestro che stanno imponendo alla Sicilia, illustrando agli stessi cittadini gli effetti di questa vergogna.
Gli effetti nefasti, per le tasche dei Siciliani, di questo accordo vergognoso vengono descritti da Figuccia: “Di fatto, l’accordo imposto dal governo romano puzza del peggiore ricatto e mette alla Sicilia e ai siciliani un cappio al collo, pregiudicando gravemente la ripresa economica regionale. Infatti, dalla lettura del testo e delle tabelle risultano tagli sanguinosi in molti settori, ivi compresi quelli inerenti la sanità, le partecipazioni societarie, i forestali, i consorzi, il personale regionale. Si consuma la restituzione di un debito che in realtà era un credito considerato non esigibile dallo Stato. Altro che condono. In sfregio alle nostre disposizioni statutarie che riconoscono alle ‘casse’ siciliane l’intero gettito delle imposte dirette ed indirette di competenza della Regione, oggi tutto viene interamente riversato nelle ‘casse’ della Tesoreria. Una vergogna di Stato che ai giorni nostri trova l’appoggio di PD e 5 Stelle”. E qui Figuccia dice il vero anche sui grillini che sì, sei anni fa denunciarono la cancellazione dei crediti dal Bilancio regionale, mentre oggi stanno avallando una manovra contro i Siciliani! “Insomma – conclude Figuccia – un meschino bere o affogare con buona pace del dramma che i Siciliani stanno vivendo in uno dei periodi più drammatici della storia d’Italia. In queste condizioni mi chiedo se sia stato giusto accettare e con quale spirito le parti abbiano potuto sottoscrivere un patto che rischia di sacrificare ulteriormente il futuro della nostra terra”.