da Costantino Guzzo
segretario regionale Sifus Confali Formazione professionale Sicilia
riceviamo e pubblichiamo
Come dirigente sindacale, edotto dalla mia esperienza per aver seguito e affrontato la vergognosa vertenza dei lavoratori storici della Formazione professionale, gente per taluni considerata di serie B, resto convintissimo che l’onorevole Roberto Lagalla abbia tutte le credenziali per assumere l’incarico di sindaco non solo in Palermo ma in qualsiasi delle 9 città capoluogo della nostra buttanissima Terra siciliana! Ma io sono uno stolto: codesto patrimonio d’intelligenza della nostra università e delle nostre istituzioni è meglio ancora titolato a divenire Presidente della Regione siciliana; da bravo politico ha appreso l’arte del vendere ghiaccio agli eschimesi. Basta appena leggere i suoi post odierni sulla sua pagina Facebook per notare come il maliardo incanti l’opinione pubblica; le sue rassicurazioni in questo grave momento pandemico a riguardo la situazione scolastica e soprattutto le altre rassicurazioni a riguardo la tenuta dell’economia e del mondo del lavoro risuonano come le note di un simpatico pifferaio magico. Per non parlare, poi, di quando tenta di affrontare il rispetto delle norme: in questo caso lascia esterrefatti! Ma di quali numerosi consensi parla? A quale rispetto di norme si riferisce costui se, proprio lui, dall’inizio della legislatura di questo attuale governo, ha disatteso norme e disapplicato leggi vitali per la tutela e la continuità lavorativa dei lavoratori della Formazione professionale?
Basta pensare alla sua famosa affermazione sulla “ripartenza”, il riavvio della Formazione: una evidente forzatura della logica. Dalla analisi del suo operato si evince ben altro. L’Avviso 2 ha ancor più precarizzato gli ex lavoratori storici che sono stati reclutati con contratti di sfruttamento e per pochissimi ore fuori dalla applicazione del CCNL 2011/2013 di categoria; sottopagati e mancanti anche delle famose ore a disposizione. Il panegirico assessoriale va avanti con la sua sbandierata soluzione della questione sulla continuità lavorativa degli operatori storici della Formazione professionale, illegittimamente licenziati dal governo precedente e mai riassorbiti. Si citano i 50 milioni di euro: saranno come i carrarmati di Mussolini? Ce lo chiediamo perché in tutti i tavoli istituzionali vengono citati, compreso anche quello al tavolo nazionale con il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, ma poi non spuntano mai! Né per il prepensionamento, né per l’esodo incentivato, né per le tante altre soluzioni.
E l’attenzione dovuta e promessa alle sentenze passate in giudicato? Ricorda costui come la amministrazione regionale sia stata obbligata a nominare un commissario ad Acta per ottemperare la sentenza? Ricorda la figuraccia di quando i suoi assistenti hanno affermato ripetutamente di non essere al corrente, di non sapere della sentenza che condanna l’amministrazione regionale al reintegro nelle liste di mobilità di taluni lavoratori per aver subito chiara DISPARITÀ di TRATTAMENTO dall’ex dirigente Generale pro tempore del Lavoro, “per me pappa e per te ciccia”? Pubblicamente chiedo al caritatevole Assessore: cosa aspetta, chi attende, per emettere il bando per l’utilizzo dei 10 milioni stanziati, nel comparto della Formazione dal governo nazionale, per l’emergenza Covid? Caro Assessore, lei ha doti nascoste, non sia timido, si faccia avanti!