E’ possibile segnalare le contraddizioni della zona rossa istituita ancora una volta in Sicilia per fronteggiare il Covid-19? per esempio: “Divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico e privato, all’interno del territorio comunale, ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria”. Però via libera alla scuola dell’infanzia, alla primaria e al primo anno della scuola secondaria di primo grado. Così, per capire: sulla base di quali considerazioni scientifiche a scuola non ci si assembra e quindi non ci sono problemi, mentre fuori bisogna recarsi solo per “comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria”? Quindi se una persona esce di casa per “comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria” è matematico che non si infetterà? Mentre se va fuori per fare una semplice passeggiata a piedi, per i fatti propri, si infetta e infetta? Forse i governanti siciliani si sono incontrati con il virus e si sono messi d’accordo? Cosa gli hanno detto? Non infettare quelli che vanno a fare la spesa e incasina chi passeggia senza un motivo?
Ancora: via libera a barbieri e parrucchieri e sospese le attività di ristorazione. A noi fa piacere che il Governo siciliano tenga in grande con siderazione i capelli e chi se ne occupa: ma ci dovrebbero spiegare il perché i ristoranti debbono restare chiusi. O forse – magari non lo sappiamo – lo sciampo e la barba si possono fare con le mascherine? Quello che vogliamo dire al Governo siciliano è che, continuando così, non si farà altro che far crescere l’esasperazione delle persone, finendo di di struggere quel poco di economia siciliana che non è ancora scomparsa.