Palermo, ore 8 e 25. Usciamo da casa per una commissione. La nostra auto è parcheggiata a pochi metri dal portone di casa. Per le scale incontriamo il personale che si occupa delle pulizie: due addetto con le mascherine abbassate. Facciamo notare che, ‘forse’, le mascherine andrebbero indossate. Risposta: “Ha ragione, ha ragione. Ma sa, quando si lavora viene quasi naturale…”. Davanti la nostra auto ci sono quattro operai. Da quello che intuiamo – attrezzi davanti al portone di casa – debbono recarsi a lavorare in un appartamento del nostro palazzo. Due sono appoggiati alla nostra auto e fumano; gli altri due, con le mascherine abbassate, sono a meno di mezzo metro di distanza. Tutt’e quattro on le mascherine abbassate.
Ci teniamo a distanza di un paio di metri e diciamo: “Scusate, dovrei andare e mi serve l’auto”. “Prego”, rispondono spostandosi. Facciamo notare, anche in questo caso, che, ‘forse’, sarebbe il caso di indossare le mascherine. “Ha ragione, ma sa, tra un po’ inizieremo a lavorare e stiamo fumando una sigaretta…”. Saliamo in auto. Trecento metri di strada e ci fermiamo presso un’edicola. Ci sono tre persone. Due guardano le tante riviste, uno sta acquistando il giornale e parla con il titolare dell’edicola. Notiamo che due sono con le mascherine abbassate e due senza mascherine. Nemmeno per scendere dall’auto. Magari saremo più fortunati in un’altra edicola.
In giro non ci sono molte persone. Parcheggiamo l’auto e ci accingiamo a sbrigare la commissione. Con un colpo d’occhio notiamo che un po’ più della metà delle persone che si spostano a piedi sono o senza mascherina, o con la mascherina abbassata: ci sta: quando si è da soli non c’è bisogno di proteggersi. Un po’ diversa la scena presso un venditore ambulante che – oggettivamente – vende broccoli notevoli: da una ventina di metri di distanza si vede che debbono essere di qualità: sono verdissimi e, ne siamo certi, saranno anche turgidi: bellissimi! Un po’ meno bella la scena che notiamo: prima tre, poi quattro, poi cinque, sei persone – tutte contemporaneamente – che si avvicinano per acquistare i broccoli. Il ‘broccolaro’, che stava con la mascherina abbassata, alza la mascherina lasciando scoperto il naso. “Boni, parino“, dice una signora con la mascherina rigorosamente abbassata. “Di lusso!”, risponde il broccolaro. La signora prende due broccoli, paga e si attarda un po’ per sistemare i due sacchetti di plastica con i due broccoli in un capiente sacco di tela. Nel frattempo si è formata una ressa: oddio se ce ne fosse magari uno con la mascherina indossata!
Torniamo in auto. Sulla via di casa ci torna in mente una scena di ieri, sempre a Palermo, alle 15 e 30 o giù di lì: assembramento presso un ufficio postale: ma assembramento serio! Molte di queste persone stavano una accanto all’altra, quasi attaccate. Poche mascherine indossate, molte mascherina abbassata, ora sotto il naso, ora sotto la bocca. Sempre ieri, fermi al semaforo, avvistiamo nello specchietto esterno una moto che va a zig zag: la guida un ragazzo che avrà, sì e no, 14-15 anni; seduti dietro ci sono due ragazzini di sette-otto anni: tutti senza caschi e senza mascherine. In questo caso non è l’assenza di mascherine che ci colpisce, ma il fatto che tre minorenni – di cui due proprio ragazzini – si avventurino su una moto così.
Siamo tornati a casa. Parcheggiamo. Nel portone c’è una via vai di operai. Saranno quattro o cinque. Non ce n’è uno – dicasi uno! – con la mascherina abbassata! Sono le stesse persone che abbiamo incontrato uscendo da casa: con le mascherine abbassate le abbiamo trovate e con le mascherine abbassate le abbiamo ritrovate. Uno di loro sta uscendo dall’ascensore con due secchi vuoti: ‘ovviamente’ senza mascherina indossata. Osserviamo: “Signori, così non va, anche dentro l’ascensore senza mascherina?”. “Sa com’è, noi lavoriamo, e quando si lavora magari lo dimentichiamo”.
Scrive il nostro vecchio amico Fonso Genchi su Facebook: “BRUTTA SITUAZIONE A PALERMO
Il dottor Baldo Renda, dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo, lancia un allarme: ‘Nella prima ondata la fascia era superiore ai 70-75 anni, ora abbiamo cinquantenni e sessantenni che presentano forme di polmonite molto gravi, difficilissime da curare anche con terapie intensive massimali. Molti di loro non avevano altre malattie pregresse’. Intanto, i posti letto sono esauriti al Covid Hospital del Cervello e dall’altro ieri sera anche all’ospedale di Partinico dove, come ha scritto ieri il Giornale di Sicilia, in appena 24 ore sono state ricoverate una trentina di persone”.
Le conclusioni le lasciamo a voi.
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