L’organizzazione sindacale SIFUS CONFALI non si arrende. Il 12 Gennaio prossimo i lavoratori disoccupati della Formazione professionale siciliana daranno vita a un a manifestazione davanti la Prefettura di Palermo. E consegneranno al Prefetto un esposto-diffida
da Costantino Guzzo
segretario regionale del SIFUS CONFALI Formazione professionale
riceviamo e pubblichiamo
Il Sifus Confali Formazione professionale della Sicilia, l’organizzazione sindacale che rappresentiamo, martedì 12 Gennaio sarà presente dinanzi la sede della Prefettura di Palermo con un proprio sit-in per continuare a sensibilizzare le Istituzioni sulle gravi omissioni di legge e le inottemperanze messe in atto a discapito dei lavoratori della Formazione professionale siciliana licenziati nel periodo intercorso in questo ultimo decennio ad oggi dagli Assessorati regionali di competenza.
In particolare, verrà consegnato al signor Prefetto un articolato e ben documentato esposto/diffida (di ogni singolo iscritto a questa O.S), ove si desume ogni singola violazione da parte della Amministrazione del Governo regionale in merito alle vicende legate alle migliaia di licenziamenti dei lavoratori e la “temeraria” disapplicazione, da parte dell’Assessorato, delle norme di garanzia occupazionale previste dalla legge 25/93 e riportate dal CCNL.
Il signor Prefetto potrà constatare come tale legge regionale sia ancora in vigore non essendo mai stata abrogata o superata da altra legislazione; sarà informato di come diversi tribunali delle province siciliane abbiano dato sentenze favorevoli in giudizio ai lavoratori quando questi hanno denunciato la cosa; pur anche il Prefetto potrà rendersi conto della stranezza di come la legge, prima ritenuta dai burocrati non più vigente, venga poi citata e richiamata al momento della emissione del famoso Avviso 2; nella veste di rappresentante dello Stato poi, la stessa Autorità prefettizia sarà documentata di come i Tribunali abbiano commissariato sulla vicenda lo stesso Governo regionale riconoscendo ai lavoratori le ragioni delle loro richieste.
Ci si rivolge al Prefetto giacché il muro di gomma in Assessorato continua pretestuosamente ad allungare i tempi della vicenda, arrivando al punto di negare ai lavoratori di interloquire, promettendo incontri col Presidente della Regione che poi non sono mai avvenuti.