Se proprio la dobbiamo dire tutta, le dichiarazioni di questi due politici siciliani – il parlamentare regionale grillino Giampiero Trizzino e l’assessore regionale Toto Cordaro – non lasciano presagire nulla di buono
Avere ricordato ai grillini siciliani l’impegno che hanno assunto con i siciliani per impedire che la nostra Isola diventi un luogo dove stoccare rifiuti radioattivi è servito a qualcosa. Sulla vicenda interviene, con un post su facebook, il parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Giampiero Trizzino:
“Questa mattina la Sicilia si è svegliata con una brutta notizia. La nostra regione potrebbe ospitare siti per lo stoccaggio definitivo di scorie radioattive prodotte prevalentemente dagli ormai abbandonati impianti nucleari. Vista la delicatezza della questione, è giusto fare un po’ di ordine.
La norma che disciplina questa materia è contenuta nel Decreto Legislativo 31/2010 e prevede che, una volta approvata la ‘Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee’ (CNAPI) sulla quale lavora Sogin in sinergia con altri organismi nazionali, si apra la fase del confronto con gli enti locali. Questa fase inizia oggi. Fino a ieri la CNAPI era secretata. Oggi è avvenuta quella che in tribunale si chiama ‘discovery’. Da questa mattina, Sogin aprirà la fase di confronto finalizzata a raccogliere le manifestazioni d’interesse delle Regioni e degli enti locali i cui territori ricadono, anche parzialmente, nelle aree idonee a ospitare i depositi. In altre parole, adesso la palla passa alle Regioni, le quali dovranno dichiararsi favorevoli o contrarie all’accoglimento, nel loro territorio, delle scorie radioattive”.
“E ora veniamo a noi – prosegue Trizzino -. Il M5S-Sicilia, due anni fa, ha depositato e fatto approvare, all’unanimità dal Parlamento regionale, una mozione di impegno (primo firmatario Nuccio Di Paola) con la quale il Presidente della Regione, Nello Musumeci, si è impegnato ad opporsi alla costruzione di ogni infrastruttura destinata ad ospitare scorie radioattive. Questa mozione, una volta approvata all’unanimità dal Parlamento, è diventata un impegno vincolante per il Presidente della Regione.
Musumeci, quindi, da oggi dovrà impegnarsi affinché la Sicilia resti una Regione denuclearizzata. E noi saremo pronti a ricordargli costantemente l’impegno preso con i siciliani”.
Trizzino fa bene a chiamare in causa il presidente della Regione siciliana, Musumeci. Ma farebbe ancora meglio a chiamare in causa anche i due Ministri grillini – Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo economico, e Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente – che hanno già detto sì a questo procedimento.
Prenderci in giro non serve: c’è il ruolo della Regione siciliana: e noi ci auguriamo che il Governo dell’isola si attivi per bloccare questa porcata. Ma c’è anche un problema politico che investe in pieno il Movimento 5 Stelle, se è vero che tutto sta partendo dal Governo nazionale del quale i grillini fatto parte. Trizzino chiamo i die citati Ministri, chieda spiegazione e poi dia ai siciliani spiegazioni. Evitiamo che questa vicenda finisca come l’ILVA di Taranto, la TAP nel Salento e la TAV nel Nord Italia.
Ultima precisazione: a noi, onorevole Trizzino, risulta che non si tratti solo di rifiuti radioattivi prodotti dalle centrali dismesse, ma anche di rifiuti radioattivi prodotti da industrie e di rifiuti radioattivi medici.
Se è così, è bene che le Regioni dove risiedono le industrie che producono i rifiuti industriali si tengano i propri rifiuti e non li rifilino alle Regioni del Sud!
Così come è scontato che i rifiuti medici nucleari prodotti in ogni Regione d’Italia rimangano nella regione che li produce!
Per la Regione siciliana c’è una dichiarazione dell’assessore al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro:
“La Sicilia rispetto a un tema così delicato e complesso, come quello dello smaltimento dei rifiuti nucleari e, quindi, della tutela ambientale, non può accettare l’idea di scelte calate dall’alto. Riteniamo fondamentale, sul tema ambientale ancora più che su altri, un pieno confronto tra Governo nazionale, Governo regionale e le comunità locali interessate”.
“Vale la pena ricordare – prosegue Cordaro – che in questi primi tre anni, dopo gli ingiustificabili ritardi dei Governi precedenti, abbiamo finalmente varato, tra gli altri, il Piano per la tutela della qualità dell’aria, il Piano per la mitigazione dell’inquinamento acustico, il piano Amianto, il piano alluvioni e istituito l’Autorità di Bacino. Il Governo Musumeci, quindi, ha posto da sempre il tema della tutela ambientale ai primi posti della sua azione e rassicuro tutti che continueremo ancora a farlo con decisione. Il confronto è essenziale, senza fare terrorismo ma neppure senza minimizzare”.
Una dichiarazione a trasi-e-nesci, quella dell’assessore Cordaro: che non è solo ‘democristiana-dorotea’, ma anche un po’ ambigua. Non c’è, da parte dell’assessore, il no secco a questa ennesima prepotenza romana, ma una sorta di mediazione al ribasso:
“Il confronto è essenziale, senza fare terrorismo ma neppure senza minimizzare”.
Assessore Cordaro, noi pubblichiamo una sua foto con un bel sorriso, però le assicuriamo che in questa storia non c’è molto da ridere. Su un tema così serio non ci sono né confronti, né mediazioni: c’è solo, per dirla con il sommo poeta, da scatenare un ‘gran bordello’ sin da ora, come stanno già facendo nelle altre tre Regioni del Sud Italia, come riferiremo in un articolo a parte.
Che dire? Beh, se il presidente Musumeci cercava un buon motivo per perdere le elezioni regionali del 2022, ebbene, potrebbe averlo già trovato…
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